Interconfessionale - Antico Testamento - Deuterocanonici - 1 Maccabei - 10
Primo libro dei Maccabei 10
Demetrio vuole allearsi con Giònata
L’anno 160 ∆Alessandro Epifane, figlio di Antioco, si mise in marcia e conquistò la città di ∆Tolemàide. Gli abitanti lo accolsero molto bene ed egli cominciò a regnare.
Note al Testo
10,14
Bet-Sur: vedi nota a 4,29. — rifugio: l’autore forse pensa alle città-rifugio previste dalla Legge per chi ha ucciso involontariamente (vedi Esodo 21,13 e Giosuè 20,1-6).
Giònata diventa sommo sacerdote
15Il re Alessandro venne informato delle promesse che Demetrio aveva fatto a Giònata. Fu informato anche delle guerre e delle imprese di Giònata e dei suoi fratelli e delle grandi fatiche che avevano sopportato. 16Il re esclamò: «Non sarà facile trovare un uomo come questo. Voglio che sia mio amico e alleato». 17Perciò gli mandò una lettera dove diceva: 18«Il re Alessandro augura ogni bene al fratello Giònata. 19Mi hanno riferito che tu sei un uomo valoroso e meriti di diventare mio amico. Perciò io oggi do a te l’incarico di sommo sacerdote e il titolo di amico del re. Voglio che tu passi dalla mia parte e mi mantenga la tua amicizia». Con la lettera gli mandò la porpora e ∆una corona d’oro.
Note al Testo
10,20
L'incarico di sommo sacerdote: era uno dei diritti riservati al re la nomina dei sommi sacerdoti (vedi 7,5 e nota) e Giònata apparteneva a una famiglia sacerdotale (vedi 1 Maccabei 2,1.54 e note). — una corona d’oro: come quelle che portavano i sacerdoti dei culti ellenistici.
Demetrio fa nuove proposte a Giònata
22Quando Demetrio venne a sapere questi fatti, se ne rattristò e disse: 23«Che cosa ho combinato! Alessandro mi ha preceduto nel fare amicizia con gli Ebrei e si è assicurato il loro appoggio. 24Anch’io scriverò loro parole lusinghiere. Prometterò loro privilegi e doni perché vengano ad aiutarmi». 25E scrisse questa lettera: «Il re Demetrio augura prosperità al popolo ebreo. 26Abbiamo sentito con gioia che avete mantenuto l’alleanza fatta con noi. Siete stati fedeli alla nostra amicizia e non siete passati dalla parte dei nostri nemici. 27Perseverate nella vostra fedeltà verso di noi e in contraccambio vi favoriremo. 28Vi libereremo da molti oneri fiscali e vi ricolmeremo di doni. Fin d’ora dispenso ed esento tutto il popolo dai tributi, dalla tassa del sale e da quella delle ∆corone.
Note al Testo
10,29
tassa del sale: il sale del Mar Morto o degli acquitrini salati (vedi 11,35) era considerato proprietà del re. — Le corone, come le palme o rami di ulivo in oro (vedi 13,37; 2 Maccabei 14,4), erano originariamente doni occasionali che si facevano al re sotto forma di una corona in foglie d’oro. Più tardi divennero un tributo pagato regolarmente in monete d’oro.
Note al Testo
10,30
la terza parte… che mi spettano: si tratta dell’imposta fondiaria, che era calcolata secondo il raccolto. È probabile che Demetrio ristabilisca qui l’antico tributo, meno pesante dell’imposta fondiaria (vedi 11,28 e nota), ma il testo non lo precisa. — Samaria e Galilea: il re riconosce quindi i diritti della Giudea sui territori conquistati da Giuda Maccabeo (vedi 11,34).
«Dono la città di Tolemàide con il suo territorio al tempio di Gerusalemme per coprire le spese del culto.
Note al Testo
10,39
Tolemàide: vedi note a 5,15 e a 2 Maccabei 6,8. Demetrio incoraggia così gli Ebrei ad attaccare questa città, territorio del suo rivale, Alessandro Bala (vedi 10,1 e nota).
46Quando Giònata e il popolo sentirono quelle parole non si fidarono e rifiutarono di prenderle in considerazione. Ricordavano infatti i grandi mali che Demetrio aveva fatto a Israele e quanto avevano dovuto soffrire per causa sua. 47Preferirono invece Alessandro che era stato il primo a fare loro proposte di pace. Così divennero per sempre suoi alleati.
Demetrio muore
48Allora il re Alessandro radunò un grande esercito e marciò contro Demetrio. I due re attaccarono battaglia, ma l’esercito di Demetrio si diede alla fuga. Alessandro lo inseguì e lo sconfisse.
Alleanza di Alessandro con Tolomeo
Il re Alessandro mandò a Tolomeo, re d’Egitto, questo messaggio:
52«Io sono rientrato nel mio regno e ho riconquistato il trono dei miei padri. Ho preso il potere dopo avere sconfitto Demetrio. Ora sono diventato padrone del paese. 53Infatti ho attaccato Demetrio, ho sbaragliato tutto il suo esercito e sono stato proclamato re al suo posto. 54Facciamo un patto di amicizia tra noi. Dammi tua figlia in moglie e io diventerò tuo genero. A te e a lei farò regali degni di te».
55Il re Tolomeo rispose così: «Felice il giorno che sei tornato nella terra dei tuoi padri e ti sei ripreso il loro trono reale! 56Farò per te quello che hai chiesto. Ora vienimi incontro fino a Tolemàide. Ci incontreremo là e io ti farò mio genero, come hai detto».
Il re Tolomeo partì dunque dall’Egitto con sua figlia Cleopatra e andò a Tolemàide: era l’anno 162.
Giònata diventa governatore della provincia
59Il re Alessandro scrisse a Giònata di andargli incontro. 60E Giònata andò a Tolemàide con grande sfarzo. Incontrò i due re e diede loro argento, oro e altri doni. Lo stesso fece con i loro amici e così si guadagnò la loro simpatia. 61Ma si radunarono alcuni Ebrei, uomini senza legge e corrotti. Volevano accusare Giònata presso il re, ma il re non ci badò. Anzi comandò di togliere a Giònata i suoi vestiti e di fargli indossare la porpora. Così fu fatto.
64Quando videro che Giònata era stato ufficialmente coperto di onori e aveva ricevuto la porpora, i suoi accusatori fuggirono tutti. Il re diede dunque a Giònata grandi onori e lo accolse tra i suoi amici più stretti. Lo nominò comandante dell’esercito e lo fece governatore della provincia.
Demetrio II contro Giònata
Nell’anno 165 ∆Demetrio, figlio del re Demetrio I, da Creta tornò nella sua terra di origine.
Note al Testo
10,67
anno 165: nel 147 a.C. — Demetrio: Demetrio II Nicànore (vedi 11,19 e nota), figlio di Demetrio I, ucciso mentre combatteva contro Alessandro (v. 50).
Note al Testo
10,69
Apollonio: è probabilmente quell’Apollonio del quale lo storico greco Polibio racconta che aiutò Demetrio I a fuggire da Roma (vedi 7,1 e nota a 1,10). — Celesiria: vedi 2 Maccabei 3,5 e nota. — Iàmnia: vedi nota a 5,58.
Giònata sconfigge Apollonio
74Quando Giònata sentì le parole di Apollonio rimase sconvolto. Scelse diecimila uomini e partì da Gerusalemme, e suo fratello Simone gli andò incontro per aiutarlo.
75Giònata si accampò davanti alla città di Giaffa, ma gli abitanti chiusero le porte perché in città c’era già un presidio di Apollonio. Allora Giònata sferrò l’attacco, 76e gli abitanti, pieni di spavento, gli spalancarono le porte. Così Giònata si impadronì di Giaffa.
77Quando Apollonio lo seppe preparò tremila cavalieri e un grande esercito. Fece finta di andare verso la città di Azoto, ma poi si diresse subito verso la pianura. Infatti faceva affidamento sulla imponente cavalleria che aveva. 78Ma Giònata lo attaccò alle spalle presso la città di Azoto, e qui i loro eserciti si affrontarono. 79Apollonio però aveva fatto nascondere alle spalle degli uomini di Giònata un migliaio di cavalieri. 80Giònata se ne accorse ma il suo esercito fu accerchiato dai nemici e da mattino a sera rimasero sotto il tiro delle loro frecce. 81Le truppe però, secondo l’ordine di Giònata, riuscirono a resistere, mentre i cavalli dei nemici andavano perdendo le forze. 82Allora Simone fece avanzare il suo esercito e attaccò quello dei nemici e, siccome i cavalli erano stanchi, i nemici rimasero sconfitti e si diedero alla fuga. Alcuni cavalieri si dispersero nella pianura; altri invece fuggirono verso Azoto e per salvarsi entrarono nel tempio del loro dio Dagon.
Poi Giònata partì di là e fece schierare il suo esercito davanti alla città di Àscalon. Ma gli abitanti gli andarono incontro e lo ricevettero con grande onore. 87Quindi Giònata tornò a Gerusalemme con i suoi uomini carichi di bottino. 88Quando il re Alessandro fu informato di questi fatti, decise di dare a Giònata onori anche più grandi. Gli mandò una fibbia d’oro, un dono riservato di solito ai parenti del re. Inoltre lo fece padrone della città di ∆Ekron con tutti i suoi territori.
Note al Testo
10,89
fibbia d’oro: serviva ad agganciare la cappa della porpora (vedi nota a 2 Maccabei 4,38); era l’insegna corrispondente al titolo di parente del re (vedi nota a 2,18). — Ekron: antica città filistea situata a 7 km circa a est di Iàmnia (vedi nota a 5,58).
Rimandi
Note al Testo