Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Primo libro dei Re - 22
Primo libro dei Re 22
Acab vuol riprendere la città di Ramot di Gàlaad
(vedi 2 Cronache 18,1-4)
1Per tre anni non ci furono guerre tra gli Israeliti e gli Aramei, ma 2il terzo anno il re di Giuda, Giòsafat, venne in visita da Acab, re d’Israele. Acab aveva detto ai suoi ministri: «La città di Ramot di Gàlaad ora è nelle mani del re di Aram, ma è nostra! Invece di star qui tranquilli, andremo a riprendercela!».
— Vuoi venire con me ad attaccare Ramot di Gàlaad?
— Conta pure su di me, — rispose Giòsafat, — sul mio esercito e sulla mia cavalleria!
— Però, prima, consultiamo il Signore; oggi stesso.
Rimandi
22,5
consultare il Signore 20,14; Gdc 1,1; 1 Sam 14,37; 23,2-4; Ger 21,2.
Note al Testo
22,5
La consultazione avveniva generalmente per mezzo di un profeta (vedi vv. 14-28) o di un sacerdote (vedi 1 Samuele 2,28 e nota).
I profeti di corte predicono la vittoria
(vedi 2 Cronache 18,5-11)
Il re Acab convocò i suoi profeti, quattrocento in tutto, e chiese loro:
— Posso attaccare Ramot di Gàlaad o devo rinunziare?
I profeti risposero:
— Vai pure all’attacco. Il Signore farà cadere la città in tuo potere.
Giòsafat chiese:
— Non c’è un profeta del Signore che ci aiuti a consultarlo?
— Ce n’è ancora uno; è Michea, figlio di Imla. Lui può aiutarci a consultare il Signore. Però io lo detesto, perché non mi annunzia mai niente di buono, ma soltanto cose cattive!
— Tu, o re, non dovresti parlare così! — replicò Giòsafat.
9Allora il re Acab chiamò un ministro e gli ordinò di far venire al più presto Michea, figlio di Imla. 10Intanto, Acab, re d’Israele, e Giòsafat, re di Giuda, con indosso i loro abiti regali, stavano seduti, ognuno su un trono, sullo spiazzo all’ingresso di Samaria. I profeti pronunziavano oracoli in loro presenza. Uno di loro, Sedecia figlio di Chenaanà, si era fatto un paio di corna di ferro e diceva: «Il Signore ha parlato e ha detto: Con queste schiaccerai gli Aramei!».
Il profeta Michea predice la sconfitta
(vedi 2 Cronache 18,12-27)
Nel frattempo, il messaggero che era andato a chiamare Michea, gli diceva:
— Tutti i profeti, a una sola voce, annunziano al re cose buone. Fa’ anche tu come loro e dagli buone previsioni.
— Com’è vero che il Signore vive, dirò quello che il Signore mi farà dire!
Michea rispose:
— Certo, attacca pure, o re, ce la farai! Il Signore farà cadere la città in tuo potere!
16— Anche questa volta, ti scongiuro: dimmi soltanto la verità, quando parli in nome del Signore! — disse il re Acab.
Allora Michea rispose:
— Ho visto il popolo d’Israele
disperso sulle montagne,
come un gregge senza pastore.
Il Signore ha detto:
«Questi uomini son senza guida;
tornino in pace alle loro case!»
18Acab disse a Giòsafat:
— Te l’avevo detto: quest’uomo non mi annunzia mai niente di buono, ma solo cose cattive!
Michea riprese a parlare:
— Ascolta la parola del Signore! Io l’ho visto seduto sul suo trono, con tutti i suoi servitori in piedi alla sua destra e alla sua sinistra.
— Il Signore ha fatto uscire menzogne dalla bocca dei profeti, ma in realtà ha deciso di farti finire male!
24Sedecia figlio di Chenaanà si avvicinò a Michea e gli diede uno schiaffo e gli disse:
— Da che parte lo spirito del Signore è uscito da me per parlare a te?
25— Lo vedrai il giorno che cercherai un nascondiglio di stanza in stanza! — rispose Michea.
26Il re Acab ordinò:
— Arrestate Michea e consegnatelo ad Amon, governatore della città, e al principe Ioas. Ordinate loro di rinchiuderlo in prigione e di tenerlo a pane e acqua, finché non tornerò sano e salvo dalla guerra!
— Se tornerai sano e salvo vorrà dire che il Signore non ha parlato per bocca mia.
Rimandi
Note al Testo
22,28
Il testo ebraico aggiunge: E disse: «Ascoltate, popoli tutti!». Ma queste ultime parole provengono dall’inizio del libro del profeta Michea (1,2). Sono state aggiunte qui forse sulla base della falsa identificazione tra l’autore del libro di Michea e il profeta di cui si parla qui.
Acab muore in combattimento
(vedi 2 Cronache 18,28-34)
29Il re d’Israele, Acab, e il re di Giuda, Giòsafat, salirono a Ramot di Gàlaad. Acab disse a Giòsafat: «Per combattere, io mi travestirò, ma tu tieni i tuoi abiti regali». Il re Acab si travestì e andò a combattere.
Rimandi
22,30
io mi travestirò 14,2+.
Note al Testo
22,30
mi travestirò: in ebraico si usa l’imperativo: travestiti e va’, ma si contraddice così quello che segue.
Giòsafat, re di Giuda
(vedi 2 Cronache 20,31-21,1)
41Nel quarto anno di regno di Acab re d’Israele, Giòsafat, figlio di Asa, era diventato re di Giuda 42all’età di trentacinque anni. Regnò venticinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azubà ed era figlia di Silchì. 43Giòsafat seguì la via tracciata da suo padre Asa e fece sempre la volontà del Signore. 44Tuttavia i santuari sulle colline non furono eliminati e la gente continuò a offrirvi sacrifici e a bruciarvi incenso. Giòsafat visse in pace col re d’Israele. 46Gli altri fatti della vita di Giòsafat, le sue imprese e le sue guerre sono scritti nella ‘Storia dei re di Giuda’. 47Egli eliminò da tutto il territorio ogni traccia di prostituzione sacra rimasta dai tempi di suo padre Asa. 48In quel tempo Edom non aveva un re, ma soltanto un governatore. Giòsafat fece costruire delle navi d’alto mare per andare a ∆Ofir a prendere l’oro. Le navi, però, si sfasciarono nel porto di ∆Esion-Ghèber e non furono mai usate. 50Acazia, figlio di Acab, aveva proposto a Giòsafat di unire i propri uomini per formare gli equipaggi delle navi, ma Giòsafat non aveva accettato. 51Alla sua morte, Giòsafat fu sepolto nella Città di Davide, accanto ai suoi antenati. Dopo di lui regnò suo figlio Ioram.
Acazia, re d’Israele
52Nel diciassettesimo anno di regno di Giòsafat re di Giuda, Acazia, figlio di Acab, divenne re d’Israele a Samaria per due anni. Andò contro la volontà del Signore. Si comportò male come suo padre e sua madre e come Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva spinto il popolo d’Israele a peccare.
Rimandi
Note al Testo