Interconfessionale - Antico Testamento - Deuterocanonici - 2 Maccabei - 9
Secondo libro dei Maccabei 9
Antioco Epifane si ammala gravemente
(vedi 1 Maccabei 6,1-17; 2 Maccabei 1,11-17)
1In quel tempo il re Antioco dovette tornare sconfitto dalle regioni della Persia. Egli era entrato nella città di Persepoli e si era messo a saccheggiare il tempio e a opprimere la città. Ma la popolazione si era ribellata e aveva impugnato le armi. Così Antioco fu messo in fuga dagli abitanti di quella città e fu costretto a una ritirata vergognosa.
Prima Antioco si riteneva onnipotente: pretendeva di comandare alle onde del mare e si illudeva di poter pesare le più alte montagne con la bilancia. Allora, scaraventato a terra, dovette essere portato via su una lettiga. Così tutti poterono vedere quanto è potente Dio.
Rimandi
9,8
comandare alle onde del mare 5,21.
Note al Testo
9,8
pretendeva… bilancia: l’immagine intende dire che Antioco si credeva uguale a Dio (vedi v. 12 e Isaia 40,12; 51,15).
Antioco sembra convertirsi
11A quel punto, tutto coperto di ferite, Antioco cominciò a mettere da parte tutta la sua superbia. Tormentato dal dolore, che non gli dava tregua, cominciò a vedere le cose nella loro giusta luce e capì che era Dio a castigarlo.
Non riusciva più nemmeno lui a sopportare il fetore che emanava. Alla fine riconobbe: «È giusto sottomettersi a Dio. Nessun mortale può pretendere di essergli uguale!».
Antioco promise 14al Signore di dichiarare libera Gerusalemme, la città santa, dove prima voleva recarsi con tanta fretta per raderla al suolo e farne una fossa di cadaveri. 15Prima pensava che gli Ebrei non erano degni di sepoltura, ma buoni soltanto a servire da cibo agli uccelli rapaci o a essere gettati in pasto alle belve, essi e i loro bambini. Ora, invece, si impegnò a dare agli Ebrei gli stessi privilegi che godevano gli Ateniesi. 16Promise poi di abbellire il tempio santo con magnifici doni, lui che prima l’aveva saccheggiato. Era deciso a restituire i vasi sacri del tempio, e in numero ancora maggiore, e si impegnava anche a provvedere di tasca sua alle spese per l’offerta dei sacrifici. 17Arrivò persino a promettere di farsi ebreo e di mettersi a percorrere il mondo intero, con l’intenzione di proclamare dappertutto la potenza di Dio.
18Ma il giusto giudizio di Dio pesava ormai su di lui e le sue sofferenze non gli diedero tregua un solo istante. Alla fine, privo di ogni speranza, Antioco scrisse agli Ebrei una lettera che aveva il tono di una supplica. Il testo della lettera era questo:
19«Il re e comandante supremo Antioco augura agli ottimi cittadini ebrei gioia, salute e prosperità. 20Se voi e i vostri figli state bene e gli affari vanno secondo i vostri desideri, io ringrazio vivamente il cielo.
21«Io, da un po’ di tempo, mi sento senza forze, ma vi ricordo con affetto. Dopo il mio ritorno dalla Persia, sono caduto in una brutta malattia. Perciò ritengo necessario pensare alla sicurezza di tutti. 22Non che io disperi della mia situazione; al contrario ho una grande fiducia di guarire.
«Ricordo però che anche mio padre, quando fece spedizioni nelle regioni settentrionali designò lui stesso il suo successore.
«Io devo tenere conto che i re e le nazioni vicine stanno all’erta e aspettano solo il momento buono per approfittarne. Perciò ho designato re mio figlio Antioco, che spesso affidai e raccomandai ai più ragguardevoli di voi quando dovevo andare nelle regioni settentrionali per motivi urgenti. Ho mandato a mio figlio Antioco la lettera qui allegata.
26«Vi prego dunque, anzi vi scongiuro, di ricordarvi dei benefici pubblici o privati che avete ricevuto da me. Ognuno di voi conservi verso mio figlio la stessa benevolenza che avete avuto verso di me. 27Sono convinto infatti che lui, pieno di umanità, seguirà scrupolosamente il mio programma e verrà incontro ai vostri desideri».
Così, quell’assassino che aveva maledetto Dio dovette soffrire pene orribili, come lui ne aveva fatte patire agli altri. E fece una misera fine: morì in terra straniera, in una zona di alta montagna.
Rimandi
Note al Testo