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Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Secondo libro dei Re - 5

Secondo libro dei Re 5

Guarigione di Naamàn

Il comandante dell’esercito del re di Aram si chiamava Naamàn. Il suo re lo stimava molto e lo teneva in grande considerazione, perché, per mezzo di Naamàn, il Signore aveva fatto vincere una guerra agli Aramei. Questo valoroso soldato, però, aveva una grave malattia della pelle.
Rimandi
5,1 Naamàn Lc 4,27. — grave malattia della pelle Lv 13,2+.
Note al Testo
5,1 aveva una grave malattia della pelle: altri: era lebbroso.
2Una volta, una banda di Aramei era andata a far razzie nel territorio d’Israele. Avevano preso prigioniera una ragazza, che poi era diventata serva della moglie di Naamàn.
3Un giorno, la ragazza disse alla sua padrona: «Basterebbe che il mio padrone potesse incontrare il profeta che sta a Samaria: lui lo guarirebbe!».
4Naamàn andò a riferire al suo re quel che aveva detto la ragazza israelita.
Il re di Aram gli rispose: «Parti subito: io ti darò una lettera per il re d’Israele».
Naamàn prese con sé circa trecentocinquanta chili d’argento, sessantacinque d’oro, dieci abiti di lusso e partì.
Rimandi
5,5 un dono per il profeta 8,8; Nm 22,7; 1 Sam 9,8; 1 Re 14,3.
6Consegnò la lettera al re d’Israele. C’era scritto: «Con questa lettera ti presento il mio servitore Naamàn: guariscilo dalla sua malattia».
Lette queste parole, preoccupato, il re d’Israele si strappò i vestiti. Esclamò: «Questo mi manda uno perché io lo guarisca. Come se io fossi un dio e avessi il potere di far vivere o morire! È chiaro; cerca un pretesto contro di me! Lo vedete anche voi».
Rimandi
5,7 Dio fa vivere e morire Dt 32,39; 1 Sam 2,6; Os 6,1; Gb 5,18; cfr. Gn 30,2.
8Quando il profeta Eliseo venne a sapere che il re si era strappato i vestiti, gli mandò a dire: «Perché fai così? Se quell’uomo viene da me, si accorgerà che in Israele c’è un profeta!».
9Naamàn andò a casa di Eliseo, con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò sulla porta.
Eliseo mandò un messaggero a dirgli:
— Va’ al fiume Giordano: immergiti sette volte nelle sue acque. Il tuo corpo tornerà sano e tu sarai purificato.
Rimandi
5,10 Vai al fiume Giordano; immergiti nelle sue acque cfr. Lv 14,1-18; Gv 9,7.
Naamàn se ne andò furibondo, dicendo:
— Io pensavo: a uno come me il profeta verrà certamente incontro; poi pregherà il suo Dio, il Signore, toccherà con la mano la parte malata e farà sparire il mio male.
Note al Testo
5,11 toccherà con la mano la parte malata: altri: agiterà la mano sulla parte malata.
12I fiumi di Damasco, l’Abanà e il Parpar, sono certamente migliori di tutti i corsi d’acqua d’Israele. Per essere purificato, non bastava immergersi nelle loro acque?
Naamàn si voltò e se ne andò furibondo.
I suoi servi si avvicinarono e gli dissero:
— Padre, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, certamente l’avresti fatta. Ti chiede soltanto di immergerti nell’acqua per purificarti: perché non farlo?
Note al Testo
5,13 Padre: è un titolo onorifico riservato alle persone importanti (un re: Isaia 22,21; un profeta: 2 Re 6,21; un ministro).
Naamàn andò al fiume Giordano. Si immerse nelle acque sette volte, come il profeta aveva detto, e fu purificato: la sua pelle ridiventò come quella di un bambino.
Rimandi
5,14 fu purificato cfr. Ez 36,25.
Allora Naamàn tornò dal profeta con tutti i suoi uomini. Si presentò davanti a lui e gli disse:
— Ora so che in tutta la terra c’è soltanto un Dio, quello d’Israele! Accetta adesso il dono che io, tuo servo, voglio farti.
Rimandi
5,15 c’è soltanto un Dio, quello d’Israele 1 Re 8,60+.
Ma il profeta Eliseo rispose:
— Com’è vero che il Signore vive e che io sono suo servo, non posso accettare nulla!
Naamàn insistette, ma Eliseo continuò a rifiutare.
Note al Testo
5,16 vive: formula di giuramento (vedi 5,20; 1 Re 1,29).
Naamàn continuò:
— Se non accetti il mio dono, almeno lasciami portar via un po’ di terra di qui, quanta se ne può caricare su due muli. D’ora in poi offrirò sacrifici soltanto al Signore, non ad altri dèi.
Rimandi
5,17-19 libertà a riguardo delle forme religiose 10,18-27; 1 Cor 8; cfr. Tb 1,10-12; 1 Mac 1,62-63; 1 Cor 10,14-22.
Note al Testo
5,17 Con questa terra Naamàn vuole costruire a Damasco un altare dedicato al Dio d’Israele.
Spero che il Signore mi perdoni una cosa: quando il mio re va a inginocchiarsi nel tempio del dio Rimmon, se lui si appoggia al mio braccio, allora mi devo inchinare anch’io insieme con lui. Il Signore mi perdoni questo gesto!
Note al Testo
5,18 Rimmon: divinità adorata a Damasco.
19— Va’ pure in pace! — gli rispose Eliseo.
Il servo di Eliseo inganna Naamàn

Naamàn aveva già fatto un pezzo di strada,
20quando Giezi, il servo del profeta Eliseo, pensò: «Il mio padrone non ha voluto accettare quel che Naamàn, l’Arameo, gli offriva. Com’è vero che il Signore vive, rincorrerò Naamàn e mi farò dare io qualcosa».
21E corse dietro a Naamàn. Quando Naamàn vide che Giezi correva verso di lui, scese dal carro, gli andò incontro e gli disse:
— C’è qualcosa che non va?
— Tutto bene! — rispose Giezi, — il mio padrone mi manda a dirti che sono arrivati da lui due giovani. Fanno parte di un gruppo di profeti della regione montagnosa di Èfraim. Tu dovresti offrire per loro trentacinque chili d’argento e due bei vestiti.
Note al Testo
5,22 Nella regione montagnosa di Èfraim erano stanziate la tribù di Èfraim e parte di quella di Manasse.
23— Ti prego d’accettare settanta chili d’argento! — rispose Naamàn con molta insistenza. Mise l’argento in due sacchi, li legò e li consegnò ai suoi servi insieme ai due vestiti. Essi trasportarono il tutto, camminando davanti a Giezi.
Quando giunsero nel luogo chiamato Ofel, Giezi si fece dare i sacchi e li lasciò in casa sua. Poi rimandò indietro gli uomini, ed essi se ne andarono.
Note al Testo
5,24 nel luogo chiamato Ofel: altri: alla collina. Il termine Ofel potrebbe indicare qui un quartiere di Samaria, come a Gerusalemme (vedi Isaia 32,14); tuttavia esso è anche un nome comune che significa “rigonfiamento (del terreno)” e può designare quindi una collina o, in una città, un quartiere elevato (per esempio la “cittadella” o “l’acropoli”).
25Lui, invece, tornò dal suo padrone.
Eliseo gli chiese:
— Da dove arrivi?
— Da nessuna parte, — rispose Giezi.
Ma Eliseo gli disse:
— Tu non lo sai, ma io ero presente in spirito quando quell’uomo è sceso dal carro per venirti incontro. Ma ti sembra questo il momento per prendere l’argento, vestiti o anche uliveti, vigne, pecore, buoi, servi o serve?
Rimandi
5,26 Eliseo è informato cfr. 4,27+.
La malattia di Naamàn verrà su di te e i tuoi discendenti, per sempre.
Quando lasciò Eliseo, Giezi era già ammalato; era bianco come la neve.
Rimandi
5,27 la malattia di Naamàn verrà su di te 15,5; Es 4,6-7; Nm 12,10.
Note al Testo
5,27 ammalato: altri: lebbroso.

Rimandi

5,1 Naamàn Lc 4,27. — grave malattia della pelle Lv 13,2+.
5,5 un dono per il profeta 8,8; Nm 22,7; 1 Sam 9,8; 1 Re 14,3.
5,7 Dio fa vivere e morire Dt 32,39; 1 Sam 2,6; Os 6,1; Gb 5,18; cfr. Gn 30,2.
5,10 Vai al fiume Giordano; immergiti nelle sue acque cfr. Lv 14,1-18; Gv 9,7.
5,14 fu purificato cfr. Ez 36,25.
5,15 c’è soltanto un Dio, quello d’Israele 1 Re 8,60+.
5,17-19 libertà a riguardo delle forme religiose 10,18-27; 1 Cor 8; cfr. Tb 1,10-12; 1 Mac 1,62-63; 1 Cor 10,14-22.
5,26 Eliseo è informato cfr. 4,27+.
5,27 la malattia di Naamàn verrà su di te 15,5; Es 4,6-7; Nm 12,10.

Note al Testo

5,1 aveva una grave malattia della pelle: altri: era lebbroso.
5,11 toccherà con la mano la parte malata: altri: agiterà la mano sulla parte malata.
5,13 Padre: è un titolo onorifico riservato alle persone importanti (un re: Isaia 22,21; un profeta: 2 Re 6,21; un ministro).
5,16 vive: formula di giuramento (vedi 5,20; 1 Re 1,29).
5,17 Con questa terra Naamàn vuole costruire a Damasco un altare dedicato al Dio d’Israele.
5,18 Rimmon: divinità adorata a Damasco.
5,22 Nella regione montagnosa di Èfraim erano stanziate la tribù di Èfraim e parte di quella di Manasse.
5,24 nel luogo chiamato Ofel: altri: alla collina. Il termine Ofel potrebbe indicare qui un quartiere di Samaria, come a Gerusalemme (vedi Isaia 32,14); tuttavia esso è anche un nome comune che significa “rigonfiamento (del terreno)” e può designare quindi una collina o, in una città, un quartiere elevato (per esempio la “cittadella” o “l’acropoli”).
5,27 ammalato: altri: lebbroso.