Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - 2 Samuele - 15
Secondo Libro di Samuele 15
Assalonne prepara la ribellione
1In seguito Assalonne si procurò un carro tirato da cavalli e una guardia personale di cinquanta uomini. Ogni mattina Assalonne si fermava sul bordo della strada, appena fuori della porta di Gerusalemme. Quando arrivava qualcuno che andava dal re per avere una sentenza su una lite, Assalonne lo chiamava e gli domandava:
— Da che città vieni?
— Vengo dalla tale città del territorio del nord, — rispondeva quello.
E aggiungeva:
— Se mettessero me giudice in questo paese, io renderei giustizia a chiunque venisse per una lite o un processo.
Rimandi
15,4
chiunque venisse 1 Sam 22,2.
Note al Testo
15,4
giudice: far giustizia era compito del re; perciò Assalonne vuole usurpare il trono.
Dopo quattro anni Assalonne disse al re:
— Vorrei andare a Ebron, per mantenere la solenne promessa che ho fatto al Signore,
Assalonne andò a Ebron. Mandò messaggeri a tutte le tribù del nord con quest’ordine: «Quando verrà dato il segnale con le trombe, annunziate che Assalonne è diventato re a Ebron».
Rimandi
15,12
sacrifici 1 Re 1,9.19.25. — Achitòfel 15,34; 16,23; 17,23.
Note al Testo
15,12
Ghilo: era una località a circa 10 km a nord-ovest di Ebron. — Mentre stava compiendo sacrifici: altri: perché venisse… all’offerta dei sacrifici.
Davide fugge da Gerusalemme
13A questo punto un informatore disse a Davide che gli Israeliti del nord parteggiavano per Assalonne. Egli convocò tutti i suoi collaboratori che si trovavano a Gerusalemme e disse:
— Dobbiamo fuggire: non abbiamo possibilità di salvarci da Assalonne. Facciamo in fretta; egli sta per arrivare e, se ci trova qui, sarà la nostra fine e il massacro dei cittadini.
Il re, con i suoi familiari, lasciò la reggia a piedi, ma affidò la custodia del palazzo a dieci concubine. 17Tutti gli altri, insieme con il re, andarono a piedi fino all’ultima casa della città e là si fermarono. Sfilarono davanti a Davide i suoi collaboratori, i Cretei e i Peletei della sua guardia e tutti i seicento uomini provenienti dalla città di ∆Gat che l’avevano seguito.
— Perché vuoi venire anche tu con noi? Torna in città e mettiti con l’altro re, tu sei un forestiero e per di più sei già in esilio dalla tua patria. Sei arrivato qui da poco tempo, e dovrei subito farti ripartire insieme con me, quando neppure io so dove andrò? Torna indietro con tutti i tuoi uomini, e il Signore ti ricambi con bontà e fedeltà.
22— Allora avanti, — rispose Davide.
Ittài si mise in marcia con i suoi soldati e le loro famiglie. 23Tutta la gente piangeva forte mentre passava l’esercito. Infine Davide attraversò il torrente Cedron, e con tutti quelli che lo accompagnavano prese la strada verso il deserto.
Il sacerdote Sadoc, con tutti i leviti, aveva portato l’arca dell’alleanza di Dio. La collocarono davanti al popolo ed Ebiatàr offrì sacrifici finché tutto il popolo non uscì dalla città.
«Vedi, è meglio che torniate in città in pace, tu con tuo figlio Achimàas ed Ebiatàr con suo figlio Giònata. 28Fate attenzione: io mi fermerò nel deserto dove si attraversa il fiume, fino a quando non avrò ricevuto notizie da voi».
29Sadoc ed Ebiatàr riportarono l’arca di Dio a Gerusalemme e si fermarono là.
Davide manda Cusài a spiare Assalonne
Davide iniziò la salita del monte degli Ulivi. Camminava a capo coperto e a piedi scalzi e piangeva. Tutti quelli che l’accompagnavano avevano il capo coperto: camminavano e piangevano anche loro.
Rimandi
Note al Testo