Interconfessionale - Antico Testamento - Scritti - Daniele - 10
Daniele 10
Terza visione: l’uomo vestito di lino, guerre e persecuzioni; la risurrezione finale
L’uomo vestito di lino
Il terzo anno del regno di Ciro, re dei Persiani, fu comunicato a Daniele, chiamato anche Baltassàr, un messaggio da parte di Dio: un messaggio autentico che annunziava grandi difficoltà. Daniele attraverso una visione ne comprese il significato dopo attenta riflessione.
Note al Testo
10,13
l’angelo protettore del regno persiano: il testo ebraico dice: il principe (o il capo) del regno di Persia; si tratta di un angelo protettore di quel regno, così come si parla anche di un angelo protettore della Grecia (vv. 20-21). Michele è invece l’angelo protettore d’Israele (vedi Giuda 9; Apocalisse 12,7). — sono stato trattenuto: altri (seguendo l’antica traduzione greca): l’ho lasciato.
15«Mentre mi parlava, il mio sguardo era fisso a terra e non riuscivo a pronunziare una parola. Ma un essere, simile a un uomo, mi toccò le labbra ed io potei di nuovo aprire la bocca e parlare. Dissi a quell’uomo che mi stava di fronte: “Signore mio, sono angosciato da questa visione e mi mancano le forze. 17Come potrei parlare con te, mio signore, se a me, tuo servo, mancano le forze e perfino il respiro?”. 18Allora, quello simile a un uomo mi toccò di nuovo per ridarmi le forze. Mi disse: “Uomo, amato da Dio, non temere! Stai tranquillo! Fatti coraggio, riprendi le tue forze!”. Mentre mi parlava, mi sentivo ritornare le forze. Allora gli dissi: “Signore mio, ora mi hai ridato le forze e mi puoi parlare”.
Rimandi
Note al Testo