Interconfessionale - Antico Testamento - Scritti - Ester - 9
Ester 9
Gli Ebrei distruggono i loro nemici
Venne il tredici del dodicesimo mese, il mese di Adar. In quel giorno doveva essere eseguito il precedente decreto del re, e i nemici degli Ebrei speravano di averli in loro potere. Ma accadde tutto il contrario: gli Ebrei ebbero la rivincita sui loro nemici.
Rimandi
9,1
gli Ebrei ebbero la rivincita… cfr. 2 Sam 22,41; Sal 18,41.
Note al Testo
9,1
decreto del re: cioè quello di cui si è parlato in 3,12-15.
5Così gli Ebrei colpirono, uccisero e distrussero i loro nemici, perché potevano fare di loro quello che volevano. Nella cittadella di Susa gli uccisi furono cinquecento; tra questi, i dieci figli di Aman, il persecutore degli Ebrei, il figlio di Ammedàta. Eccone i nomi: Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, Poràta, Adalià, Aridàta, Parmàsta, Arisài, Aridài e Vaizàta. Gli Ebrei però non toccarono i loro beni.
12Disse allora alla regina Ester:
— Solo nella cittadella di Susa gli Ebrei hanno ammazzato cinquecento persone, oltre ai dieci figli di Aman. Chissà che strage nelle altre province! Hai altre richieste? Ti sarà concesso quel che vuoi.
Ester rispose:
— Se non hai niente in contrario, lascia che a Susa gli Ebrei facciano anche domani come si è fatto oggi; inoltre ordina di appendere in pubblico i corpi dei dieci figli di Aman.
14Il re comandò di fare così, e l’ordine fu reso noto a Susa. I corpi dei figli di Aman furono appesi in pubblico. 15Il quattordici del mese di Adar gli Ebrei di Susa si radunarono ancora e uccisero altri trecento uomini, ma non saccheggiarono i loro beni.
16Nelle province, gli Ebrei si organizzarono per difendersi, e si liberarono dai loro nemici: ne uccisero in tutto settantacinquemila, però non toccarono i loro beni. 17Questo avvenne il tredici del mese di Adar. Il quattordici essi non continuarono le uccisioni, ma fecero una giornata di festa e di banchetti. 18A Susa, invece, la festa fu il quindici, dopo le uccisioni dei due giorni precedenti. Questo è il motivo per cui gli Ebrei che abitano nella campagna, nelle altre città, festeggiano il quattordici di Adar con banchetti, allegre riunioni e scambi di regali.
Conclusione
La festa dei Purim
20Mardocheo fece scrivere il resoconto di questi avvenimenti, e mandò lettere a tutti gli Ebrei dell’impero, vicini e lontani. 21Ordinava che ogni anno il quattordici e il quindici del mese di Adar fossero giorni di festa. Quelli, infatti, erano i giorni in cui gli Ebrei avevano messo fine agli attacchi dei loro nemici. In quel mese il loro dolore si era mutato in gioia, i giorni di lutto erano diventati giorni di letizia. Tutti perciò dovevano far festa, organizzare banchetti, scambiarsi regali e fare doni ai poveri. 23Gli Ebrei continuarono a celebrare ogni anno la ricorrenza, richiamandosi a queste parole di Mardocheo:
24«Aman, figlio di Ammedàta l’Agaghita, nemico degli Ebrei, aveva progettato di sterminarli. Aveva usato il “pur” — cioè il sorteggio — per fissare la data del massacro. Ma Ester supplicò il re, e questi diede ordini scritti, per cui il male che Aman voleva fare agli Ebrei è ricaduto su di lui. Lui e i suoi figli sono finiti sulla forca.
Sia per le istruzioni contenute nella lettera di Mardocheo sia per i fatti importanti che erano accaduti, 27gli Ebrei decisero di celebrare quei due giorni di festa ogni anno, senza eccezione, alla data fissata nella lettera. La tradizione doveva restare in vigore anche per tutti i loro discendenti e per chiunque volesse diventare Ebreo. Da allora in poi ogni famiglia ebraica ricorda e celebra questa festa in ogni città e regione. Gli Ebrei non tralasceranno mai questa festa dei Purim; anche i loro discendenti la ricorderanno sempre.
Rimandi
Note al Testo