Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Ezechiele - 14
Ezechiele 14
Israele deve rifiutare gli idoli
1Un giorno alcuni anziani d’Israele vennero a consultarmi per conoscere la volontà di Dio. 2Allora il Signore mi disse: «Ezechiele, queste persone pensano, in cuor loro, soltanto ad adorare idoli che le trascinano nel peccato. Credono forse che io permetta loro di consultarmi?
«Se un Israelita o uno straniero che vive in Israele mi abbandona, pensa solo ad adorare idoli che lo trascinano nel peccato e poi viene a consultare il profeta per conoscere la mia volontà, io stesso gli risponderò.
Rimandi
Note al Testo
14,7
Lo straniero che vive in Israele ha gli stessi doveri dell’Israelita ed è protetto dalle stesse leggi (vedi 47,22 e Levitico 19,33-34).
«Se il profeta è tratto in inganno a tal punto da rispondere lui, questo succede perché io, il Signore, l’ho ingannato. Io manifesterò la mia potenza contro di lui e lo eliminerò da Israele, il mio popolo.
Il giudizio di Dio è inesorabile
12Il Signore mi disse: «Ezechiele, se la popolazione di un paese pecca contro di me perché mi è infedele, io manifesterò contro di lei la mia potenza. Distruggerò le riserve di pane, la colpirò con la carestia e sterminerò sia gli uomini sia gli animali.
Rimandi
14,14
responsabilità personale Ez 18,20+.
Note al Testo
14,14.20
Noè, Danel e Giobbe, tre personaggi celebri, nella tradizione del Vicino Oriente Antico, per la loro vita giusta e saggia. Danel non è il protagonista del libro biblico di Daniele, ma un antico eroe della letteratura ugaritica; la vocalizzazione del testo ebraico legge tuttavia il nome come “Daniele” (e così leggono anche molte versioni, antiche e moderne).
17«Oppure potrò mandare contro quella gente la guerra e ordinare a un esercito di devastare il paese, di sterminare sia gli uomini sia gli animali. 18Anche se quei tre uomini vivessero lì, io, il Dio vivente, il Signore, affermo che non potrebbero salvare neppure i propri figli. Solo loro si salverebbero.
19«Oppure potrò mandare contro quella gente la peste, sfogare il mio furore nel sangue, con lo sterminio di animali e di uomini. 20Anche se Noè, Danel e Giobbe vivessero lì, io, il Dio vivente, il Signore, affermo che, nonostante la loro fedeltà, non potrebbero salvare neppure i propri figli. Solo loro si salverebbero». 21Dio, il Signore, dichiara infatti: «Manderò quattro terribili castighi contro Gerusalemme: la guerra, la carestia, gli animali feroci e la peste a sterminare sia uomini che animali. 22Alcuni sopravvivranno, lasceranno la città con i propri figli e vi raggiungeranno in esilio. Quando vedrete il loro comportamento e le loro azioni comprenderete senza addolorarvi perché ho mandato contro Gerusalemme quei tremendi flagelli. 23Soffrirete poco perché capirete, dopo aver visto il loro comportamento, che avevo ragione di agire come ho fatto contro quella città. Questa è la parola di Dio il Signore».
Rimandi
Note al Testo