Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Geremia - 28
Geremia 28
Geremia e il profeta Ananìa
Si era ancora all’inizio del regno di Sedecia re di Giuda, e precisamente nell’anno quarto del suo regno. Un giorno del quinto mese, il profeta Ananìa, figlio di Azzur originario di Gàbaon, incontrò Geremia nel tempio, e davanti ai sacerdoti e a tutto il popolo gli disse:
Rimandi
28,8
Prima di me e prima di te… profeti Ger 26,18; cfr. Am 1,3-2,3; Is 13-23. — la guerra, disgrazie e pestilenze cfr. Ger 14,12+.
12Qualche tempo dopo che Ananìa aveva fatto a pezzi il giogo di Geremia, il Signore ordinò al profeta Geremia 13di riferire ad Ananìa queste parole: «Questo è il messaggio del Signore: Tu hai spezzato un giogo di legno, ma io lo sostituirò con uno di ferro. Proprio così dice il Signore dell’universo, Dio d’Israele: Ho messo un giogo di ferro sulle spalle di queste nazioni per farle schiave di Nabucodònosor re di Babilonia. Ho messo al suo servizio perfino le bestie selvatiche».
Poi, il profeta Geremia concluse con queste parole: «Dammi retta, Ananìa, il Signore non ti ha mandato. Sei stato tu che hai spinto questo popolo a fidarsi di cose non vere. Per questo motivo il Signore ha deciso di farti sparire da questa terra. Entro quest’anno tu morirai, perché hai spinto il popolo a ribellarsi contro il Signore».
Il profeta Ananìa morì nel settimo mese di quello stesso anno.
Rimandi
Note al Testo