Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Geremia - 48
Geremia 48
La distruzione di Moab
Questo messaggio del Signore dell’universo, Dio d’Israele, riguarda Moab:
«Grande sciagura, per gli abitanti di Nebo:
la loro città è distrutta!
Kiriatàim è stata conquistata,
la grande fortezza è crollata,
e i suoi difensori sono pieni di vergogna.
Hanno preparato i piani
per conquistare la città di Chesbon
e far sparire la nazione di Moab.
La città di Madmen è ridotta al silenzio:
i suoi abitanti in fuga
sono inseguiti dai nemici.
Rimandi
48,2
Chesbon Nm 21,26-27; 32,37; Dt 1,4; 2,24-25; Gs 9,10.17 ecc.
Note al Testo
48,2
In ebraico hanno un suono simile il nome di Chesbon e l’espressione tradotta con: hanno preparato i piani e così anche il nome Madmen e l’espressione tradotta con: è ridotta al silenzio.
per chiedere aiuto:
“È la rovina, è un enorme disastro!”.
Note al Testo
48,3
Coronàim: per questo e alcuni altri nomi del territorio di Moab presenti in questo capitolo, vedi nota a Isaia 15,1.
si sentono le grida dei suoi bambini.
5I fuggiaschi in lacrime
si arrampicano verso la salita di Luchìt.
Lungo la discesa di Coronàim
gli inseguitori odono le grida
di gente sconfitta:
“Scappate! Si salvi chi può!
Correte nel deserto come asini selvatici!”.
della tua forza e delle tue ricchezze
ma ora anche tu sei stato conquistato.
Perfino il tuo dio Camos
deve andare in esilio
con i suoi sacerdoti e i suoi capi.
potrà evitare il devastatore:
tutto sarà spazzato via
nelle valli e sull’altipiano.
Così ha ordinato il Signore:
Preparate la tomba per Moab
perché la sua rovina è completa.
Le sue città saranno abbandonate in rovina,
senza più nessun abitante».
Fin dalla sua giovinezza,
Moab è sempre vissuto tranquillo
e non è mai stato deportato in esilio.
Era come un vino lasciato riposare
mai travasato da un recipiente all’altro.
Perciò gli era rimasto il sapore
ed aveva conservato tutto il suo aroma.
Note al Testo
48,13
Betel era il centro del culto istituito da Geroboamo (vedi 1 Re 12,29); qui sembra essere il nome di una divinità.
di proclamarsi i più forti,
i più valorosi in battaglia?
Moab è distrutto,
le sue città sono assalite,
i suoi giovani più robusti
sono condotti al macello.
Il Re, che si chiama ‘Signore dell’universo’ dichiara:
una sciagura piomba su di lui.
17Ormai le nazioni vicine
che avevano rapporti stretti con lui
possono compiangerlo e dire:
“È incredibile!
Era tanto grande e potente
ed ora anche lui è stato spezzato!”.
Abitanti di Dibon,
che occupate luoghi superbi,
scendete di lassù e sistematevi
in una regione deserta
perché chi ha distrutto Moab
viene ora contro di voi
per abbattere le vostre fortezze.
19Abitanti di Aroèr,
fermatevi lungo la strada e aspettate:
quando arriveranno gli scampati al disastro,
domandate loro che cosa è accaduto.
“Che vergogna! — vi diranno. —
Moab è distrutto!
Piangete, urlate!
Fate sapere lungo le rive dell’Arnon
che Moab è stato annientato”».
«È finita la potenza di Moab,
la sua forza è stata annientata».
Questa è la sentenza del Signore.
Moab si è ribellato contro il Signore: perciò sarà costretto a bere fino a diventare ubriaco e a rotolarsi nel vomito. Allora la gente si prenderà gioco anche di lui,
28Abitanti di Moab, abbandonate le città
e andate a vivere tra le rocce!
Fate come le colombe che costruiscono il nido
sull’orlo dei precipizi.
Abbiamo sentito parlare
dell’orgoglio smisurato di Moab,
della sua superbia, arroganza e presunzione.
più che per quelli di Iazer.
I vigneti di Sibma
si estendevano fino al Mar Morto,
i loro tralci giungevano fino a Iazer.
Ma ora sono piombati i nemici
e hanno distrutto raccolti e vendemmia.
dalle vigne e dai campi di Moab.
Non si versa più il vino dai tini,
nessuno pigia più l’uva,
sono finite le grida di gioia.
34Le grida di aiuto provenienti da Chesbon arrivano fino ad Elalè. Si odono grida fino a Iaas, da Soar fino a Coronàim e a Eglat-Selisià, perché anche l’oasi di Nimrìm è stata inghiottita dal deserto.
Il Signore afferma: «Farò sparire da Moab quelli che si recano ai luoghi sacri per offrire incenso alle loro divinità».
40Il Signore afferma: «Il nemico arriva su Moab, come un’aquila con le grandi ali distese».
Le città sono occupate,
e le fortezze conquistate.
I soldati di Moab, anche i più forti,
sono sfiniti, come una donna nel parto.
perché si è ribellato contro il Signore.
Il Signore proclama:
«Abitanti di Moab,
terrore, fossa e trappole
sono in agguato per voi.
cadrà nella fossa.
Chi riuscirà a risalire dalla fossa
sarà preso in trappola.
Infatti ho deciso di punire Moab in questo modo
quando interverrò contro di lui».
Così dice il Signore.
Rimandi
48,44
Chi riuscirà a sfuggire Am 5,19. — al terrore Ger 49,5; Gn 31,42.53. — quando interverrò contro di lui Ger 8,12+.
cercano rifugio a Chesbon,
ma la città è in fiamme,
l’incendio divampa
dal palazzo del re Sicon.
Distrugge le tempie di Moab,
il cranio della gente in tumulto.
Rimandi
48,45
Chesbon in fiamme Nm 21,28.
Note al Testo
48,45
Sicon: re degli Amorrei al tempo della conquista di Canaan da parte degli Ebrei (vedi Numeri 21,26-28).
sei finito, popolo del dio Camos!
I tuoi figli e le tue figlie
sono deportati lontano, in esilio.
Qui termina la sentenza che il Signore ha pronunziato contro Moab.
Rimandi
Note al Testo