Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Isaia - 10
Libro di Isaia 10
Guai a voi che fate leggi ingiusteper opprimere il mio popolo.
e li private dei loro diritti;
sottraete alle vedove e agli orfani
i loro beni.
Che sarà di voi quando da lontano vi giungeranno i disastri?
Dove correrete a chiedere aiuti?
Dove andrete a nascondere le vostre ricchezze?
o deportati come prigionieri.
Eppure l’ira del Signore non è ancora finita;
egli continuerà a punire.
Il re degli Assiri strumento del castigo di Dio
Dice il Signore: «L’Assiria!
Per me è un bastone per punire,
una verga per castigare.
che ha suscitato la mia collera.
La mando a saccheggiare, a depredare
e a calpestare questo popolo,
come il fango della strada».
Sono decisi a distruggere una nazione dopo l’altra.
Essi si vantano e dicono:
«Ogni nostro comandante vale quanto un re!
Rimandi
10,8
gli Assiri si vantano e dicono Is 36,18-20.
Note al Testo
10,8
Ogni nostro… un re: altri: Forse i miei prìncipi non sono altrettanti re?
La città di Camat è stata presa
e così pure Arpad, Samaria e Damasco.
che fanno più idoli di Gerusalemme e di Samaria.
faremo lo stesso a Gerusalemme
e a tutte le statue adorate dai suoi abitanti».
Ma dice il Signore: «Quando avrò finito con il monte Sion e con Gerusalemme, punirò anche il re di Assiria per il suo orgoglio e la sua presunzione».
«Ho fatto tutto questo da solo.
Sono forte, saggio e intelligente.
Ho spostato i confini delle nazioni
e ho saccheggiato i loro tesori.
Con la mia potenza ho abbattuto
quei popoli.
Rimandi
10,13
i confini delle nazioni Dt 32,8. — spostati 2 Re 17,6.24.
Note al Testo
10,13
Il senso dell’ultima frase del verso è incerto; per questo le traduzioni antiche e moderne sono a volte diverse.
come si prendono le uova abbandonate in un nido;
ho preso tutta la terra.
Nessuno ha agitato le ali.
Nessuno ha aperto il becco per gridare».
Dice ancora il Signore:
«Può una scure vantarsi di essere più grande di chi la usa?
Una sega è forse più importante
di chi la maneggia?
Un bastone non può comandare un uomo,
è l’uomo che maneggia il bastone».
Rimandi
10,15
l’utensile e chi lo usa cfr. Is 29,16; 45,9; Ger 18,2-6. — il vero protagonista della storia Is 37,26-27.
Note al Testo
10,15
Un bastone… il bastone: altri: Come se la verga facesse muovere colui che l’alza, come se il bastone alzasse colui che non è di legno.
colpirà con la malattia quell’esercito vigoroso.
Essa sarà come un fuoco ardente.
Il Santo d’Israele diventerà come una fiamma
che in un sol giorno brucerà ogni cosa,
come se fossero rovi e spine.
a una foresta e a un giardino
ma Dio lo distruggerà completamente
come una malattia mortale
distrugge un uomo.
19Resteranno così pochi alberi nella foresta.
Persino un bambino potrà contarli.
Pochi ritorneranno
Allora il resto del popolo d’Israele,
i pochi superstiti dei discendenti di Giacobbe,
non avranno più fiducia
in chi li ha così duramente colpiti.
Porranno la loro fiducia solo nel Signore, il Santo d’Israele.
il resto del popolo d’Israele
tornerà al suo Dio forte.
Anche se il popolo d’Israele
fosse numeroso come la sabbia in riva al mare,
solo un resto tornerà.
Per il popolo è già stabilita
la punizione che si è meritata.
la distruzione di tutto il territorio
ed eseguirà il suo decreto.
Il Signore punirà gli Assiri
Il Signore, Dio dell’universo,
dice al suo popolo che abita in Sion:
«Non temere gli Assiri,
anche se ora ti opprimono crudelmente
come un tempo fecero gli Egiziani.
Rimandi
10,24
non temere gli Assiri Is 37,6. — l’oppressione assira Is 9,3; 14,5. — come fecero gli Egiziani Es 5,14-16.
e poi li distruggerò.
Io, il Signore dell’universo,
li colpirò con la mia frusta
come ho fatto con il popolo di Madian alla roccia di Oreb.
Punirò gli Assiri come ho punito gli Egiziani.
il loro giogo non peserà più sulle tue spalle,
e tu vivrai nell’abbondanza».
Rimandi
10,27
giogo Is 9,3+.
Note al Testo
10,27
e tu vivrai nell’abbondanza: l’ultima parte del v. 27 è oscura in ebraico, e si propone spesso di leggere diversamente il testo; alcuni traducono: il distruttore viene da Rimmon (oppure da Samaria) e collegano la frase con i versi seguenti, facendo iniziare qui la descrizione dell’itinerario seguito dall’esercito invasore.
Un’invasione-lampo
L’esercito nemico ha occupato la città di Aiàt,
ha attraversato Migron,
ha lasciato le vettovaglie a Micmas,
Note al Testo
10,28
Aiàt: forse una località a pochi chilometri a sud di Betel. L’itinerario descritto nei versi Is 10,28-32 è in direzione nord-sud e raggiunge Gerusalemme attraverso una serie di località che in parte sono a noi sconosciute.
La gente del villaggio di Rama è atterrita,
e gli abitanti di Gàbaa, città del re Saul, scappano via.
Rimandi
10,29
il passo 1 Sam 13,23; 14,4. — Gheba Gs 18,24; 1 Sam 13,3; 14,5; 2 Sam 5,25; 1 Re 15,22; 2 Re 23,8. — Rama Gs 18,25; Gdc 19,13; 1 Sam 1,19; 7,17; 1 Re 15,17.22. — Gàbaa Gs 18,28; 1 Sam 10,26; 14,2; 15,34.
Ascoltate, gente di Làisa!
Rispondete, popolo di Anatòt!
si danno alla fuga.
Il nemico è già nel villaggio di Nob,
e agita minaccioso il pugno contro il monte Sion,
contro la città di Gerusalemme.
Rimandi
10,32
Nob 1 Sam 21,2; 22,9.19. — minaccia Gerusalemme Mic 1,10.12.
Note al Testo
10,32
Nob: corrisponde a un villaggio situato sull’odierno monte Scopus, di qui l’esercito invasore poteva vedere e controllare la città di Gerusalemme.
con violenza gli invasori,
come rami strappati da un tronco d’albero.
I più alti e i più superbi sono stroncati.
Il Signore li abbatte
come si tagliano gli alberi con la scure
nel cuore della foresta.
Anche se sono maestosi, come gli alberi del Libano, crollano.
Rimandi
Note al Testo