Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Isaia - 37
Libro di Isaia 37
Ezechia consulta il profeta Isaia
(vedi 2 Re 19,1-9)
1Quando il re Ezechia ebbe udite queste notizie, si strappò anche lui le vesti, indossò un abito di sacco e si recò al tempio. Poi mandò il capo del palazzo reale Eliakìm, il segretario Sebna e i sacerdoti più anziani dal profeta Isaia, figlio di Amoz. Anche loro si erano vestiti di sacco.
Rimandi
37,4
il Dio vivente Os 2,1; Dt 5,26+. — insultato Is 36,18-20; 37,23-24. — i superstiti Is 4,3+.
Nuove minacce di Sennàcherib
(vedi 2 Re 19,8-13)
8Il luogotenente del re d’Assiria seppe che il suo re aveva lasciato Lachis per andare a combattere a Libna e lo raggiunse in questa località. Sennàcherib aveva avuto notizia che Tiraka, re di Etiopia, era in marcia per combattere contro di lui. Allora mandò una seconda volta ambasciatori a Ezechia re di Giuda, con l’incarico di riferirgli questo messaggio: «Sta’ attento che il Dio in cui confidi non ti inganni, quando dice che Gerusalemme non cadrà nelle mie mani!
Preghiera di Ezechia
(vedi 2 Re 19,14-19)
14Ezechia prese la lettera dalle mani degli ambasciatori e la lesse. Poi si recò al tempio e srotolò la lettera davanti al Signore 15e gli rivolse questa preghiera:
«Signore dell’universo, Dio d’Israele,
tu che siedi in trono fra i cherubini,
tu sei l’unico Dio per tutte le nazioni della terra!
Tu hai creato il cielo e la terra!
Apri gli occhi, Signore, e guarda.
Ascolta le parole che Sennàcherib ha mandato a dire
per insultare te, il Dio vivente.
che i re d’Assiria hanno distrutto molte nazioni
e i loro territori,
e hanno bruciato i loro dèi.
Ma questi non erano divinità,
erano semplici pezzi di legno e di pietra
fatti dagli uomini,
e così gli Assiri hanno potuto distruggerli.
Ma ora, Signore, nostro Dio,
liberaci dall’attacco di Sennàcherib,
e tutte le nazioni del mondo
riconosceranno
che soltanto tu, Signore, sei Dio!».
Messaggio di Isaia al re
(vedi 2 Re 19,20-34)
Isaia, figlio di Amoz, mandò questo messaggio a Ezechia: «Questa è la risposta del Signore, Dio d’Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolto a proposito di Sennàcherib, re d’Assiria.
Gerusalemme, la fanciulla, ti ha disprezzato,
la città di Sion ti ha deriso, o Sennàcherib!
Ma sai tu chi hai insultato e ingiuriato?
Contro chi hai alzato la voce?
Verso chi sei stato insolente?
Verso di me, il Santo d’Israele!
a insultarmi con queste parole:
“In piedi sul mio carro,
sono salito sulle cime dei monti,
sulle vette del Libano.
Ho abbattuto i suoi cedri più alti,
i suoi pini più belli.
Delle sue foreste i posti più remoti ho raggiunto.
posso asciugare al mio passaggio tutti i canali d’Egitto”.
Note al Testo
37,25
acqua di terre straniere: così secondo 2 Re 19,24 e il rotolo di Isaia trovato a Qumran; il testo ebraico più usato ha acqua.
da tempo avevo questo progetto;
l’ho pensato in tempi lontani,
ora l’ho realizzato.
Era deciso che tu abbattessi
grandi città fortificate.
I loro abitanti, indifesi, spaventati e storditi,
erano simili all’erba dei campi
o alle erbacce sui tetti,
seccate dal vento d’oriente.
quel che fai e dove vai:
tu sei infuriato contro di me.
e per l’insolenza che mi è giunta all’orecchio,
ti metterò un anello al naso
e tra le labbra un morso
per farti rifare all’indietro
la strada che hai percorso fin qui!».
Morte di Sennàcherib
(vedi 2 Re 19,35-37)
Quella stessa notte un angelo del Signore fece morire centottantacinquemila uomini dell’esercito assiro. Al mattino, quando gli altri si alzarono non videro altro che cadaveri.
Rimandi
37,36
la liberazione di Gerusalemme Is 17,14; Sir 48,21. — l’angelo sterminatore Gn 19,13; Es 12,23; 2 Sam 24,16.
Rimandi
Note al Testo