Interconfessionale - Antico Testamento - Legge - Numeri - 11
Numeri 11
Gli Israeliti castigati a Taberà
Un giorno gli Israeliti si lamentavano contro il Signore. Al sentirli il Signore si riempì di sdegno contro di loro e provocò un incendio, che devastò una zona ai lati dell’accampamento. 2Il popolo si mise a gridare e chiamò in aiuto Mosè. Egli pregò il Signore per loro, e il fuoco si spense.
3Quella località fu chiamata dagli Israeliti Taberà (incendio), appunto perché il Signore aveva incendiato il loro accampamento.
Il popolo protesta: vuole carne
Un altro giorno un’accozzaglia di gente che si era unita al popolo d’Israele fu presa da un gran desiderio di mangiare carne. Anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: «Avessimo almeno un po’ di carne!
Note al Testo
11,8-9
sapore delle focacce all’olio: secondo Esodo 16,31: sapore di una focaccia con miele.
Note al Testo
11,12
terra che hai promesso ai suoi antenati: per la prima volta nel libro dei Numeri risuona la promessa della terra (vedi Genesi 12,7 e nota a 12,2-7); come in Esodo 31,12, è Mosè che la ricorda a Dio.
Il Signore rispose a Mosè:
— Raduna settanta uomini stimati, che tu conosci, tra gli anziani e i responsabili del popolo. Li condurrai alla tenda dell’incontro, e compariranno alla mia presenza accanto a te.
21Mosè esclamò:
— Il popolo in marcia con me conta non meno di seicentomila uomini. E tu prometti di dar loro da mangiare carne per un mese? Non sarebbe sufficiente neanche ammazzare tutto il nostro bestiame; non basterebbe nemmeno pescare tutti i pesci del mare!
23Il Signore rispose:
— Ma la potenza del mio braccio non può arrivare a questo? Vedrai presto, se quel che ho detto, si realizzerà o no!
Dio comunica il suo spirito a settanta anziani
24Mosè uscì a comunicare al popolo d’Israele il messaggio del Signore. Poi radunò settanta anziani e li fece disporre attorno alla tenda sacra. Il Signore intervenne dalla nube e parlò con Mosè. Prese un po’ dello spirito che era su Mosè per effonderlo su ciascuno dei settanta anziani. Appena lo spirito si posò su di loro, cominciarono a parlare come profeti, ma poi smisero.
26Due uomini, uno di nome Eldad e l’altro Medad, che erano nell’elenco dei settanta anziani, erano rimasti nell’accampamento, invece di recarsi alla tenda. Lo spirito si posò anche su di loro, e così, si misero a parlare come profeti in mezzo all’accampamento. 27Un ragazzo corse ad avvertire Mosè.
— Eldad e Medad — gli disse — stanno facendo i profeti in mezzo all’accampamento.
28Giosuè, figlio di Nun, che fin da ragazzo era stato aiutante di Mosè, disse:
— Mosè, mio signore, falli smettere! 29Ma Mosè rispose:
— Sei geloso per me? Invece, volesse davvero il Signore comunicare il suo spirito a tutto il popolo d’Israele, e tutti diventassero profeti!
30Allora Mosè e i settanta anziani d’Israele tornarono nell’accampamento.
Le quaglie
Il Signore fece soffiare dal mare un vento, che portò con sé stormi di quaglie e le fece calare sull’accampamento. Ce n’erano attorno al campo per la distanza di un giorno di cammino in tutte le direzioni, e coprivano il suolo fino a mucchi di circa un metro.
Rimandi
Note al Testo