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INTRODUZIONE
AL LIBRO DEI SALMI
Caratteristiche principali
Il libro dei Salmi (detto anche Salterio) è una raccolta di preghiere nate nel corso della storia del popolo d’Israele. I salmi si possono suddividere in diversi gruppi o famiglie in base alla forma, alla struttura e alle situazioni in cui venivano usati nel culto, come pure in base ai contenuti.
— Molti salmi sono inni che celebrano la grandezza di Dio nella creazione (ad esempio i salmi 8; 33; 104;), oppure le opere da lui compiute nella storia a favore del suo popolo (ad esempio 100; 105; 114;). Alcuni inni celebrano il Signore che regna (47; 93; 96-99;).
— I salmi, per la maggior parte, sono preghiere o suppliche, cioè richieste di aiuto rivolte a Dio in una situazione di sofferenza o di pericolo. In genere comprendono la descrizione della situazione in cui ci si trova, la richiesta a Dio di intervenire, l’espressione della fiducia in lui. Alcuni di questi salmi sono preghiere del popolo o della comunità intera (ad esempio 12; 44; 60; 74; 79; 80; 83; 137;). Moltissime sono le preghiere recitate da individui perseguitati, calunniati, malati, oppressi che cercano l’aiuto di Dio (5-7; 9-10; 13; 17; 22; 25; 26; 28; 31; 35; 38; 39; 41-43; 51; 54; 57; 59; 63; 64; 69-71; 86; 88; 102; 109; 120; 140-143).
— Vi sono salmi regali, cioè che riguardano il re: sue preghiere o preghiere per lui (ad esempio 2; 18; 20; 21; 45; 61; 72; 89; 101; 110; 144). Alcuni sono ripresi nel Nuovo Testamento e rivolti a Cristo, il Messia.
— I salmi da 120 a 134 sono chiamati canti dei pellegrini: probabilmente erano cantati da chi si recava al tempio per le grandi feste, come la Pasqua, la Pentecoste e la festa delle Capanne. Altri salmi, simili a questi, sono detti canti di Sion perché celebrano Gerusalemme come città che Dio ha scelto (46; 48; 76; 87; 132).
— Alcuni salmi sono didattici, perché contengono insegnamenti per la vita simili a quelli che si leggono nelle opere dei sapienti (ad esempio 1; 37; 49; 73; 78; 112; 119).
— Molti salmi esprimono a Dio riconoscenza e ringraziamento (30; 32; 34; 92; 107; 116; 118). Altri manifestano la fiducia in lui e nel suo intervento (ad esempio 3; 4; 11; 16; 23; 62; 139).
— Alcuni salmi contengono un messaggio da parte di Dio, trasmesso per bocca di un sacerdote o di un profeta (ad esempio 50; 75; 81; 82; 95).
Autore e ambiente storico
Molti salmi, in tutto 116, hanno un titolo che contiene informazioni di difficile comprensione; esse indicano forse la melodia o gli strumenti musicali per l’accompagnamento, o le circostanze a cui il salmo si riferisce. I titoli sono comunque più recenti rispetto alla data della composizione dei salmi e li collegano spesso a vari personaggi, tra cui soprattutto Davide. Questa connessione non va intesa nel senso che tali personaggi siano gli autori dei salmi a cui si riferiscono. Gli autori restano quindi anonimi. Tuttavia la tradizione ha visto in Davide l’autore di molti salmi e perciò, sempre nei titoli, ha collegato quelli che portavano il suo nome con diversi episodi della sua vita. Questa tendenza, nel corso del tempo, ha fatto sì che Davide sia stato considerato l’autore di tutte le composizioni raccolte nel Libro dei Salmi.
È difficile stabilire per ogni salmo a quale epoca appartenga. È certo che i salmi sono stati composti e cantati (la parola greca da cui viene il termine ‘salmo’ significa canto accompagnato dalla musica) durante tutto il corso della storia di Israele.
Nel testo ebraico i 150 salmi che formano la raccolta sono suddivisi in cinque gruppi o libri, riconoscibili dal fatto che al termine di ciascuno è aggiunta una formula di lode (1-41; 42-72; 73-89; 90-106; 107-150): non sappiamo quali siano stati i criteri con cui è stata effettuata questa divisione. I salmi sono nati per il culto del tempio e nel culto certamente sono stati utilizzati. L’attuale raccolta, tuttavia, potrebbe anche essere recepita come un’antologia di testi destinati alla preghiera non cultuale e alla meditazione che si accompagna alla lettura delle Scritture, soprattutto del Pentateuco.
Quando i salmi vennero tradotti in greco, in alcuni di essi si introdusse una suddivisione diversa rispetto a quella che possedevano nel testo ebraico. Così i salmi 9 e 10 della raccolta ebraica sono stati riuniti in una sola composizione, e così pure i salmi 114 e 115, mentre a loro volta il salmo 116 e il salmo 147 sono stati suddivisi in due parti. Per questo motivo la numerazione della maggior parte dei salmi della raccolta ebraica (dal 10 al 147) risulta maggiore di una unità (e talvolta di due) rispetto alla raccolta greca. Nella nostra traduzione seguiamo la numerazione ebraica e indichiamo tra parentesi quella greca.
I salmi sono la preghiera del popolo d’Israele. Gesù ha cantato e citato i salmi (vedi ad esempio Marco 14,26; 15,34). I primi cristiani pregarono con i salmi (vedi Atti 4,24-26). Essi restano la sorgente a cui attingono tutti coloro che ricorrono alla stessa Parola di Dio per rivolgersi a lui.