Interconfessionale - Antico Testamento - Deuterocanonici - Siracide - 40
Siracide 40
L’uomo ha una sorte triste
Ogni uomo è destinato a soffrire
e i discendenti di Adamo hanno sulle spalle un giogo pesante
da quando escono dal grembo materno fino
a quando ritornano alla terra che è madre di tutti.
2La loro preoccupazione e l’angoscia interiore
sta nel pensare al futuro, al giorno della morte.
3Da chi siede sul trono in mezzo agli onori,
al poveraccio che nella società non conta niente,
da chi indossa la porpora e porta la corona,
a chi è vestito di stracci:
Note al Testo
40,4
porpora: vedi Cantico 3,10 e nota. Invece di porpora e corona l’ebraico ha il turbante e il diadema, che sono gli ornamenti del sommo sacerdote (vedi Siracide 45,12; Esodo 28,36-38).
sono sdegnati o litigano,
ma soprattutto hanno paura di morire.
Anche quando sono a letto a riposare,
incubi notturni li turbano intimamente:
sono affaticati come se si fosse in pieno giorno;
sono terrorizzati dai fantasmi come chi è
appena scappato da un campo di battaglia.
7Proprio mentre sognano di mettersi in salvo,
si svegliano dal sonno,
stupiti di aver avuto paura per niente.
8Questa è la situazione di tutti, dall’uomo alla bestia,
anzi per il peccatore è sette volte peggio:
9sempre morte e sangue, litigi e guerre,
prigionia e fame, tribolazioni e disgrazie.
Dio ha creato tutte queste cose per i malvagi
e per colpa loro ha mandato il diluvio.
Quel che viene dalla terra ritorna alla terra
e quel che viene dall’acqua finisce nel mare.
Ci sono beni veri e falsi
Ogni favoritismo e ingiustizia verranno annientati,
la fedeltà invece resisterà per sempre.
13I capitali degli ingiusti seccheranno come un torrente,
si perderanno come il fragore del tuono durante l’uragano.
La persona generosa quando ti fa un regalo è contenta
ma chi disubbidisce alla Legge finirà in rovina.
che non riescono a crescere,
perché le loro radici sono marce
e stanno su una roccia senza terra.
Le canne che crescono nell’acqua e sulle rive dei fiumi
vengono sradicate prima di ogni altra pianta;
e l’impegno a favore dei poveri è qualcosa che resta.
Gioie della vita
Chi basta a se stesso e ha un lavoro è fortunato,
ma chi trova un tesoro lo è ancora di più.
e chi fonda una città si fa un nome,
ma è meglio avere una donna
alla quale non si deve rimproverare niente.
Vino e musica ti fanno contento,
ma amare la sapienza è ancor meglio.
ma con una bella voce l’effetto è migliore.
22Il fascino e la bellezza attirano l’occhio,
ma più ancora un campo verde che promette un buon raccolto.
23Due amici, quando possono, stanno insieme volentieri,
e due sposi ancor di più.
Quando va male, parenti e compagni possono anche aiutare,
ma ancora più efficace è la solidarietà con gli emarginati.
25Con l’oro e l’argento ti puoi fare una posizione sicura,
ma un consiglio ben dato ti giova di più.
Ricchezza e forza ti danno un senso di sicurezza,
ma ti sostiene ancor di più la fiducia nel Signore,
perché, se lo ami davvero, non ti manca più niente
e non devi più cercare altri appoggi.
27L’amore per il Signore fa rifiorire come un giardino
e ti protegge meglio di qualsiasi gloria.
Il mendicante
28Figlio mio, non vivere come un mendicante,
è meglio morire che dovere chiedere l’elemosina.
29Se uno spera nella mensa degli altri,
la sua non si può chiamare vita;
se mangia alle spalle degli altri si degrada:
un uomo intelligente e ben educato non si comporta così.
Solo chi ha una faccia tosta ha il coraggio di dire
che la vita del mendicante è una bella cosa;
ma quando parla così un male nascosto gli brucia dentro.
Rimandi
Note al Testo