INTRODUZIONE
AI LIBRI DEUTEROCANONICI
AI LIBRI DEUTEROCANONICI
Si chiamano Deuterocanonici i libri di Ester greco, Giuditta, Tobia, Primo e Secondo libro dei Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruc, Lettera di Geremia, Supplementi a Daniele.
Questi libri non fanno parte del canone che i rabbini ebrei hanno fissato nella città di Iàmnia alla fine del I secolo d.C. (vedi Introduzione all’Antico Testamento). Facevano parte della traduzione greca dell’Antico Testamento detta la Settanta, che fu usata anche dai primi cristiani. Per questo, tali libri furono tenuti in grande considerazione, nonostante qualche incertezza, dalla Chiesa antica.
Alcuni di questi libri (Giuditta, Tobia, Primo libro dei Maccabei e Siracide) furono scritti originariamente in ebraico o in aramaico: di Tobia possediamo frammenti in ebraico e in aramaico, mentre del Siracide sono stati ritrovati in ebraico circa due terzi del testo greco. Per Secondo libro dei Maccabei, Sapienza e Ester si può affermare con una certa sicurezza che siano stati scritti direttamente in greco, mentre per Baruc, Lettera di Geremia e i Supplementi a Daniele resta incerto quale sia stata la lingua originale.
Il valore di questi libri fu ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa romana nel secolo IV d.C. Essi sono stati poi dichiarati canonici dalla Chiesa cattolica nel Concilio di Trento (1546).
Da allora divenne comune il nome di libri Deuterocanonici (appartenenti al secondo canone o elenco).
I Protestanti li chiamano generalmente Apocrifi, parola che, originariamente, significa «nascosti». I Riformatori protestanti del secolo XVI non li hanno riconosciuti come canonici. Li hanno però considerati utili per l’edificazione personale e li hanno messi in appendice alla Bibbia. Così, ad esempio, la confessione di fede detta di «La Rochelle» (1559) dichiara a questo proposito: «benché utili, non è possibile fondare su di essi alcun articolo di fede».
Le Chiese ortodosse, anche se non hanno mai preso alcuna decisione ufficiale, li includono nelle loro Bibbie.
In conformità agli accordi del 1968 tra la Chiesa Cattolica e l’Alleanza Biblica Universale, la Bibbia in lingua corrente non esclude i libri deuterocanonici, ma li raccoglie tutti prima del Nuovo Testamento.
La traduzione di questi libri è stata fatta con gli stessi criteri usati per tutti gli altri libri della Bibbia.