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Interconfessionale - Nuovo Testamento - Vangeli - Matteo - 13

Vangelo di Matteo 13

Il discorso delle parabole
La parabola del seminatore

Quel giorno, Gesù uscì di casa e andò a sedersi in riva al lago di Galilea.
Note al Testo
13,1 casa: probabilmente è la casa di Pietro a Cafàrnao (vedi 8,14).
Attorno a lui si radunò una folla tanto grande che egli salì su una barca e si sedette. Tutta la gente rimase sulla riva.
Rimandi
13,2 Gesù insegna da una barca Lc 5,1-3.
3Gesù parlava di molte cose servendosi di *parabole. Egli diceva: «Un contadino andò a seminare,
4e mentre seminava alcuni semi andarono a cadere sulla strada: vennero allora gli uccelli e li mangiarono.
5Altri semi invece andarono a finire su un terreno dove c’erano molte pietre e poca terra: questi germogliarono subito perché la terra non era profonda,
6ma il sole, quando si levò, bruciò le pianticelle che seccarono perché non avevano radici robuste.
7Altri semi caddero in mezzo alle spine e le spine, crescendo, soffocarono i germogli.
8Ma alcuni semi caddero in un terreno buono e diedero un frutto abbondante: cento o sessanta o trenta volte di più.
Chi ha orecchi, cerchi di capire!».
Rimandi
13,9 orecchi per capire Mt 11,15+; cfr. 19,12.
Perché Gesù usa le parabole

10Allora i *discepoli di Gesù si avvicinarono a lui e gli domandarono:
— Perché, quando parli alla gente, usi le parabole?
Gesù rispose:
— A voi Dio fa conoscere apertamente i misteri del suo regno, ma agli altri no.
Rimandi
13,11 misteri 1 Cor 4,1; Ef 3,3-4; 6,19; Col 2,2; 4,3.
Perché, chi ha molto riceverà ancor di più e sarà nell’abbondanza; a chi ha poco, invece, porteranno via anche quel poco che ha.
Rimandi
13,12 chi ha molto Mt 25,29; Mc 4,25; Lc 8,18; 19,26.
13Per questo parlo in parabole: perché guardano e non vedono, ascoltano e non capiscono,
e si realizza per loro la profezia che è scritta nel libro del profeta Isaia:
Ascolterete e non capirete, dice il Signore, guarderete e non vedrete.
Rimandi
15Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile:
sono diventati duri d’orecchi,
hanno chiuso gli occhi:
per non vedere con gli occhi,
per non sentire con gli orecchi,
per non comprendere con il cuore,
per non tornare verso di me,
per non lasciarsi guarire da me.
Voi invece siete beati, perché i vostri occhi vedono e i vostri orecchi ascoltano.
Rimandi
13,16 beati Mt 5,3+. — i vostri occhi vedono Lc 10,23-24.
17Vi assicuro che molti *profeti e molti uomini giusti avrebbero desiderato vedere quel che voi vedete, ma non l’hanno visto; molti avrebbero desiderato udire quel che voi udite, ma non l’hanno udito.
Gesù spiega la parabola del seminatore

«Ascoltate il significato della *parabola del seminatore:
Note al Testo
13,18-23 Questa spiegazione sposta l’accento dalla fecondità del seme alle condizioni dei diversi terreni; probabilmente risente dell’uso di questa parabola nella comunità cristiana primitiva.
19Il seme caduto sulla strada indica chi sente parlare del *regno di Dio, ma non capisce. Viene il maligno e ruba quel che è stato seminato nel suo cuore.
20«Il seme caduto dove c’erano molte pietre indica chi ascolta la *parola di Dio e l’accoglie con entusiasmo,
21ma non ha radici e non è costante; appena incontra difficoltà o persecuzione, subito si lascia andare.
«Il seme caduto tra le spine indica chi ascolta la parola, ma poi si lascia prendere dalle preoccupazioni di questo mondo e dai piaceri della ricchezza; tutto questo soffoca la *parola di Dio ed essa rimane senza frutto.
Rimandi
13,22 preoccupazioni del mondo e piaceri delle ricchezze Mt 6,24; Mc 4,19; Lc 12,16-21; 1 Tm 6,9.10.17.
23«Infine, il seme caduto nel buon terreno indica chi ascolta la parola di Dio e la capisce. Egli la fa fruttificare ed essa produce cento o sessanta o trenta volte di più».
Parabola dell’erba cattiva

Poi Gesù raccontò un’altra parabola: «Il *regno di Dio è come la buona semente che un uomo fece seminare nel suo campo.
Note al Testo
13,24 Parabola dell’erba cattiva: è conosciuta anche come la Parabola della zizzania. La zizzania è un’erba simile al grano i cui semi velenosi procurano una forma di ubriachezza.
25Ma una notte, mentre i contadini dormivano, un suo nemico venne a seminare erba cattiva in mezzo al grano e poi se ne andò.
26Quando il grano cominciò a spuntare e a formare le spighe, si vide che era cresciuta in mezzo al grano anche erba cattiva.
27I contadini allora dissero al padrone:
— Signore, tu avevi fatto seminare del buon grano nel tuo campo. Da dove viene l’erba cattiva?
28«Egli rispose:
— È stato un nemico a far questo!
«I contadini gli domandarono:
— Vuoi che andiamo a strapparla via?
29«Ma egli rispose:
— No! Perché, così, rischiate di strappare anche il grano insieme con l’erba cattiva.
Lasciate che crescano insieme fino al giorno del raccolto. A quel momento io dirò ai mietitori: raccogliete prima l’erba cattiva e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece mettetelo nel mio granaio».
Rimandi
13,30 mietitura, immagine del giudizio Mt 3,12+.
Parabola del granello di senape e del lievito

Poi Gesù raccontò un’altra parabola: «Il regno di Dio è simile a un granello di senape che un uomo prese e seminò nel suo campo.
Rimandi
13,31 granello di senape Mt 17,20; Lc 13,19; 17,6.
Note al Testo
13,31-32 Il seme della senape è minuscolo, mentre il suo ortaggio, specie nel clima palestinese, può raggiungere una discreta altezza.
32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, quando è cresciuto, è più grande di tutte le piante dell’orto: diventa un albero tanto grande che gli uccelli vengono a fare il nido tra i suoi rami».
Gesù disse ancora una parabola: «Il regno di Dio è simile a un po’ di *lievito che una donna ha preso e ha mescolato in una grande quantità di farina, e a un certo punto tutta la pasta è lievitata!».
Rimandi
13,33 lievito nella pasta 1 Cor 5,6; Gal 5,9.
Perché Gesù parla in parabole

34Gesù raccontava alla folla tutte queste cose usando parabole: e non parlava mai senza parabole.
Così si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta:
Io parlerò loro in parabole,
annunzierò cose nascoste
fin dalla creazione del mondo.
Rimandi
13,35 Sal 78,2; cfr. Mt 1,22+.
Note al Testo
13,35 Qui Matteo usa parole simili al Salmo 78,2 come si legge nell’antica traduzione greca.
Gesù spiega la parabola dell’erba cattiva

Poi Gesù si allontanò dalla folla e andò a casa. Allora i *discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Spiegaci la parabola dell’erba cattiva cresciuta nel campo».
Rimandi
13,36 spiegazione Mt 15,15; Mc 4,10; 7,17; Lc 8,9.
37Gesù rispose: «Quello che semina la buona semente è il *Figlio dell’uomo.
Il campo è il mondo. La buona semente rappresenta quelli che appartengono al *regno di Dio; l’erba cattiva rappresenta quelli che appartengono al *diavolo.
Rimandi
13,38 il diavolo Mt 6,13+.
Il nemico che l’ha seminata è il diavolo stesso, e il giorno del raccolto è la fine di questo mondo. I mietitori infine sono gli *angeli.
Rimandi
13,39 mietitura, immagine del giudizio Mt 3,12+.
«Come l’erba cattiva è raccolta e bruciata nel fuoco, così si farà alla fine del mondo.
Rimandi
13,40 bruciare Mt 3,10; 7,19; Gv 15,6; 1 Gv 3,10.
Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi porteranno via dal suo regno tutti quelli che sono di ostacolo agli altri e quelli che fanno il male.
Rimandi
13,41 gli angeli mandati per il giudizio Mt 16,27; 24,31; Mc 13,27.
Note al Testo
13,41 quelli che sono di ostacolo agli altri: è questo il significato della parola scandali (vedi nota a 5,29).
Li getteranno nel grande forno di fuoco. Là piangeranno come disperati.
Rimandi
13,42 nel forno Mt 13,50. — pianto da disperati Mt 8,12+.
Invece, quelli che fanno la volontà di Dio, quel giorno saranno splendenti come il sole nel regno di Dio Padre. Chi ha orecchi, cerchi di capire».
Rimandi
13,43 splendore di quelli che fanno la volontà di Dio Dn 12,3. — orecchie per capire Mt 11,15+.
Tre parabole

44«Il *regno di Dio è simile a un tesoro nascosto in un campo. Un uomo lo trova, lo nasconde di nuovo, poi, pieno di gioia corre a vendere tutto quello che ha e compra quel campo.
45«Il regno di Dio è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose.
46Quando ha trovato una perla di grande valore, egli va, vende tutto quel che ha e compra quella perla.
47«E ancora: il regno di Dio è simile a una rete gettata nel mare, la quale ha raccolto pesci di ogni genere.
48Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si siedono e mettono nei cesti i pesci buoni; i pesci cattivi, invece, li buttano via.
49Così sarà alla fine del mondo: verranno gli *angeli e separeranno i malvagi dai buoni,
per gettarli nel grande forno di fuoco. Là, essi piangeranno come disperati».
Note al Testo
13,50 piangeranno come disperati: vedi nota a 8,12.
Conclusione sulle parabole

Poi Gesù disse ai *discepoli:
— Avete capito tutte queste cose?
Risposero:
— Sì, abbiamo capito.
Rimandi
13,51 capire Mt 15,10.
52Ed egli disse:
— Perciò, un *maestro della Legge che diventa discepolo del regno di Dio è come un capofamiglia che dal suo tesoro tira fuori cose vecchie e cose nuove.
La gente di Nàzaret non ha fiducia in Gesù

Quando Gesù ebbe finito di raccontare queste *parabole partì da quel luogo.
Rimandi
13,53 dopo queste parabole Mt 7,28+.
Andò nella sua città e si mise a insegnare nella *sinagoga. I suoi compaesani, ascoltandolo, erano molto meravigliati e dicevano: «Ma chi gli ha dato questa sapienza e il potere di fare *miracoli?
Rimandi
13,54 meraviglia per l’insegnamento di Gesù Gv 7,15.
Note al Testo
13,54 La sua città: cioè Nàzaret, la città in cui Gesù aveva trascorso l’infanzia.
Non è il figlio del falegname? Non è Maria sua madre? I suoi fratelli non sono forse Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
Rimandi
13,55 figlio del falegname Lc 3,23; Gv 6,42. — i fratelli di Gesù Mt 12,46+.
56E le sue sorelle non vivono, qui in mezzo a noi? Ma allora, dove ha imparato a fare e dire tutte queste cose?».
Per questo non volevano più saperne di lui. Ma Gesù disse loro: «Un *profeta è disprezzato soprattutto nella sua patria e nella sua famiglia».
Rimandi
13,57 occasione di caduta Mt 5,29+. — il profeta nella sua patria Lc 4,24; Gv 4,44.
58E in quell’ambiente non fece molti miracoli perché la gente non aveva fede.

Rimandi

13,2 Gesù insegna da una barca Lc 5,1-3.
13,9 orecchi per capire Mt 11,15+; cfr. 19,12.
13,11 misteri 1 Cor 4,1; Ef 3,3-4; 6,19; Col 2,2; 4,3.
13,12 chi ha molto Mt 25,29; Mc 4,25; Lc 8,18; 19,26.
13,16 beati Mt 5,3+. — i vostri occhi vedono Lc 10,23-24.
13,22 preoccupazioni del mondo e piaceri delle ricchezze Mt 6,24; Mc 4,19; Lc 12,16-21; 1 Tm 6,9.10.17.
13,30 mietitura, immagine del giudizio Mt 3,12+.
13,31 granello di senape Mt 17,20; Lc 13,19; 17,6.
13,33 lievito nella pasta 1 Cor 5,6; Gal 5,9.
13,35 Sal 78,2; cfr. Mt 1,22+.
13,36 spiegazione Mt 15,15; Mc 4,10; 7,17; Lc 8,9.
13,38 il diavolo Mt 6,13+.
13,39 mietitura, immagine del giudizio Mt 3,12+.
13,40 bruciare Mt 3,10; 7,19; Gv 15,6; 1 Gv 3,10.
13,41 gli angeli mandati per il giudizio Mt 16,27; 24,31; Mc 13,27.
13,42 nel forno Mt 13,50. — pianto da disperati Mt 8,12+.
13,43 splendore di quelli che fanno la volontà di Dio Dn 12,3. — orecchie per capire Mt 11,15+.
13,51 capire Mt 15,10.
13,53 dopo queste parabole Mt 7,28+.
13,54 meraviglia per l’insegnamento di Gesù Gv 7,15.
13,55 figlio del falegname Lc 3,23; Gv 6,42. — i fratelli di Gesù Mt 12,46+.
13,57 occasione di caduta Mt 5,29+. — il profeta nella sua patria Lc 4,24; Gv 4,44.

Note al Testo

13,1 casa: probabilmente è la casa di Pietro a Cafàrnao (vedi 8,14).
13,18-23 Questa spiegazione sposta l’accento dalla fecondità del seme alle condizioni dei diversi terreni; probabilmente risente dell’uso di questa parabola nella comunità cristiana primitiva.
13,24 Parabola dell’erba cattiva: è conosciuta anche come la Parabola della zizzania. La zizzania è un’erba simile al grano i cui semi velenosi procurano una forma di ubriachezza.
13,31-32 Il seme della senape è minuscolo, mentre il suo ortaggio, specie nel clima palestinese, può raggiungere una discreta altezza.
13,35 Qui Matteo usa parole simili al Salmo 78,2 come si legge nell’antica traduzione greca.
13,41 quelli che sono di ostacolo agli altri: è questo il significato della parola scandali (vedi nota a 5,29).
13,50 piangeranno come disperati: vedi nota a 8,12.
13,54 La sua città: cioè Nàzaret, la città in cui Gesù aveva trascorso l’infanzia.