CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - 2 Maccabei - 12
2 Maccabei
12 Conclusi questi accordi, Lisia ritornò presso il re; i Giudei invece si diedero a coltivare la terra.
12,1
12,1-46 Nuove azioni militari di Giuda
Quando si furono allontanati di là per nove stadi, mentre marciavano contro Timòteo, non meno di cinquemila Arabi con cinquecento cavalieri irruppero contro Giuda.
12,10-31
È testo parallelo, pur con notevoli differenze, a 1Mac 5,9-54.
nove stadi: poco più di 1,5 chilometri. È distanza imprecisa che non si può ricollegare alle precedenti spedizioni.
nove stadi: poco più di 1,5 chilometri. È distanza imprecisa che non si può ricollegare alle precedenti spedizioni.
Attaccò anche una città difesa da contrafforti, circondata da mura e abitata da gente d'ogni stirpe, chiamata Casfin. 14Quelli di dentro, sicuri della solidità delle mura e delle riserve di viveri, si mostravano insolenti con gli uomini di Giuda, insultandoli e anche bestemmiando e pronunciando frasi che non è lecito riferire. 15Ma gli uomini di Giuda, invocato il grande Signore dell'universo, il quale senza arieti e senza macchine ingegnose aveva fatto cadere Gerico al tempo di Giosuè, assalirono furiosamente le mura. 16Presa la città per volere di Dio, fecero innumerevoli stragi, cosicché il lago adiacente, largo due stadi, sembrava pieno del sangue che vi colava dentro.
Allontanatisi di là settecentocinquanta stadi, giunsero a Càraca, presso i Giudei chiamati Tubiani;
12,17
settecentocinquanta stadi: quasi 140 chilometri; corrispondono ai tre giorni di marcia di 1Mac 5,24, ma è misura eccessiva per la distanza tra Casfin e i Tubiani.
Càraca: nome proprio, per indicare una città non bene identificata, o nome comune, che indica un campo fortificato da una palizzata.
I Tubiani abitavano probabilmente la regione dell’Ammanìtide, il territorio della famiglia di Tobia. Vedi 3,11 e nota relativa.
Giuda mosse poi contro Kàrnion e l'Atargatèo e uccise venticinquemila uomini.
12,26
Atargatèo: nome del tempio-fortezza della città di Karnion, dedicato alla dea Atargate (12,21).
12,29
Scitòpoli: nome ellenistico della città di Bet-Sean. (vedi 1Mac 5,52 e nota relativa); seicento stadi corrispondono alla reale distanza da Gerusalemme: circa 110 chilometri.
12,31
la festa delle Settimane: è la festa detta, con nome greco, “Pentecoste”. Si celebrava sette settimane dopo la Pasqua. Era la festa della mietitura, in cui si offrivano al Signore le primizie del raccolto (Es 34,22; Lv 23,15-16; Dt 16,9-10).
12,35
Maresà: vedi nota a 1Mac 5,66.
12,36
Esdrin: forse da identificare con Eleàzaro di 8,23.
Giuda poi radunò l'esercito e venne alla città di Odollàm; poiché stava per iniziare il settimo giorno, si purificarono secondo l'uso e vi passarono il sabato.
12,38-46
Nell’episodio del seppellimento dei caduti, alla fede nella risurrezione si aggiunge un pensiero nuovo, quello dell’efficacia del sacrificio per la remissione delle colpe dei defunti.
il settimo giorno: viene dedicato alla purificazione del corpo e dei vestiti, in quanto il fatto di uccidere e di toccare un morto rendeva impuri per sette giorni (Nm 31,19). Odollàm: a 15 chilometri da Maresà, è l’antica Adullàm della storia di Davide (1Sam 22,1). In Vg e in NVg il v. 45 si conclude con sentimenti di pietà. Le parole seguenti costituiscono il v. 46.
il settimo giorno: viene dedicato alla purificazione del corpo e dei vestiti, in quanto il fatto di uccidere e di toccare un morto rendeva impuri per sette giorni (Nm 31,19). Odollàm: a 15 chilometri da Maresà, è l’antica Adullàm della storia di Davide (1Sam 22,1). In Vg e in NVg il v. 45 si conclude con sentimenti di pietà. Le parole seguenti costituiscono il v. 46.
Note al testo