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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - Esdra - 4

Esdra

4 Quando i nemici di Giuda e di Beniamino vennero a sapere che gli esuli rimpatriati stavano costruendo un tempio al Signore, Dio d'Israele,
4,1-24 Interruzione dei lavori
i nemici di Giuda e di Beniamino: gli abitanti del nord d’Israele (vedi 2Re 17,24-41).
si presentarono a Zorobabele e ai capi di casato e dissero: "Vogliamo costruire anche noi insieme con voi, perché anche noi, come voi, cerchiamo il vostro Dio; a lui noi facciamo sacrifici dal tempo di Assarhàddon, re d'Assiria, che ci ha fatto salire qui".
4,2 Il re assiro Assarhàddon (680-669) è citato anche in 2Re 19,37; Is 37,38.
3Ma Zorobabele, Giosuè e gli altri capi di casato d'Israele dissero loro: "Non conviene che costruiamo insieme una casa al nostro Dio; noi soltanto la costruiremo al Signore, Dio d'Israele, come Ciro, re di Persia, ci ha ordinato".
4Allora la popolazione locale si mise a scoraggiare il popolo dei Giudei e a intimorirlo perché non costruisse.
Inoltre con denaro misero contro di loro alcuni funzionari, per far fallire il loro piano; e ciò per tutto il tempo di Ciro, re di Persia, fino al regno di Dario, re di Persia.
4,5 Dario: si pensa abitualmente a Dario I (521-486), ma vi fu anche Dario II (423-404) e Dario III (335-330).
Durante il regno di Serse, al principio del suo regno, essi presentarono una denuncia contro gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme.
4,6 Serse: Serse I (486-465); vi fu però anche Serse II (423).
Poi al tempo di Artaserse, Bislam, Mitridate, Tabeèl e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse re di Persia: il testo del documento era in caratteri aramaici e tradotto in aramaico.
4,7 Artaserse: vi furono tre Artaserse: I (465-423), II (404-358), III (358-337). Quest’ultimo è da escludere sulla base di Ne 13,6, perché non raggiunse i trentadue anni di regno. Di solito si pensa al primo; ma una scelta qui è difficile. Nello scambio di lettere di questo capitolo, non si parla del tempio ma della città e delle sue mura (vedi vv. 12.16.21). Del tempio si parla invece nelle lettere dei cc. 5-6 (vedi 5,8ss; 6,1ss). È anche da osservare che il decreto di Ciro (1,2-4) parlava unicamente del tempio. Per queste e per altre ragioni, diversi commentatori pensano che la corrispondenza epistolare del c. 4 sia fuori posto: essa dovrebbe riferirsi a un tempo successivo, dopo la ricostruzione del tempio, e, forse, va collegata in qualche modo con l’opera di Neemia (Ne 2-6). In questa ipotesi il re persiano qui menzionato sarebbe Artaserse II. La corrispondenza epistolare è in lingua aramaica e viene raccolta entro una cornice pure di lingua aramaica (4,8-6,18): l’aramaico allora era la lingua ufficiale delle cancellerie.
8Recum, governatore, e Simsài, scriba, scrissero al re Artaserse contro Gerusalemme la lettera seguente:
9"Da parte di Recum, governatore, e Simsài, scriba, e gli altri loro colleghi giudici e prefetti, uomini di Tarpel, di Persia, di Uruc, di Babilonia e di Susa, cioè di Elam,
e altri popoli che il grande e illustre Asnappàr deportò e stabilì nella città di Samaria e nel resto della regione dell'Oltrefiume...".
4,10 Asnappàr: è tradizionalmente identificato col re assiro Assurbanipal (669-631).
11Questa è la copia della lettera che gli mandarono:
"Al re Artaserse i tuoi servi, uomini della regione dell'Oltrefiume.
12Sia noto al re che i Giudei che sono partiti da te e sono venuti presso di noi, a Gerusalemme, stanno ricostruendo la città ribelle e malvagia: hanno terminato le mura e riparato le fondamenta.
13Ora sia noto al re che, se quella città è ricostruita e le mura sono riparate, tributi, imposte e tasse non saranno più pagati e questo danneggerà i re.
Ora, poiché noi mangiamo il sale della reggia e per noi non è decoroso stare a guardare la spoliazione del re, mandiamo informazioni al re,
4,14 noi mangiamo il sale della reggia: mangiare il sale di qualcuno significa essere suo stipendiato o alleato (vedi la “alleanza del sale” o “alleanza inviolabile” in Nm 18,19 e 2Cr 13,5).
15perché si facciano ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri: tu troverai nel libro delle memorie e constaterai che quella città è una città ribelle, causa di guai per re e province, e vi hanno fatto sedizioni fin dai tempi antichi. Per questo quella città è stata distrutta.
16Noi informiamo il re che, se quella città è ricostruita e le mura sono riparate, non avrai più possedimenti nella regione dell'Oltrefiume".
17Il re inviò questa risposta:
"A Recum, governatore, e Simsài, scriba, e agli altri loro colleghi, che risiedono in Samaria e nel resto della regione dell'Oltrefiume, salute! Ora,
18la lettera che ci avete mandato è stata letta davanti a me accuratamente.
19Dietro mio ordine si sono fatte ricerche, e si è trovato che quella città fin dai tempi antichi si è sollevata contro i re e in essa sono avvenute rivolte e sedizioni.
20A Gerusalemme vi furono re potenti che comandavano su tutto il territorio dell'Oltrefiume: a loro si pagavano tributi, imposte e tasse.
21Date perciò ordine di fermare quegli uomini, e quella città non sia ricostruita, fino a mio ordine nuovo.
22Badate di non essere negligenti in questo, perché non aumenti il danno arrecato al re".
23Appena la copia della lettera del re Artaserse fu letta davanti a Recum e a Simsài, scriba, e ai loro colleghi, questi andarono in gran fretta a Gerusalemme dai Giudei e li fecero smettere con la forza e con la violenza.
24Così cessò il lavoro per il tempio di Dio che è a Gerusalemme e rimase fermo fino all'anno secondo del regno di Dario, re di Persia.


Note al testo

4,1-24 Interruzione dei lavori
i nemici di Giuda e di Beniamino: gli abitanti del nord d’Israele (vedi 2Re 17,24-41).
4,2 Il re assiro Assarhàddon (680-669) è citato anche in 2Re 19,37; Is 37,38.
4,5 Dario: si pensa abitualmente a Dario I (521-486), ma vi fu anche Dario II (423-404) e Dario III (335-330).
4,6 Serse: Serse I (486-465); vi fu però anche Serse II (423).
4,7 Artaserse: vi furono tre Artaserse: I (465-423), II (404-358), III (358-337). Quest’ultimo è da escludere sulla base di Ne 13,6, perché non raggiunse i trentadue anni di regno. Di solito si pensa al primo; ma una scelta qui è difficile. Nello scambio di lettere di questo capitolo, non si parla del tempio ma della città e delle sue mura (vedi vv. 12.16.21). Del tempio si parla invece nelle lettere dei cc. 5-6 (vedi 5,8ss; 6,1ss). È anche da osservare che il decreto di Ciro (1,2-4) parlava unicamente del tempio. Per queste e per altre ragioni, diversi commentatori pensano che la corrispondenza epistolare del c. 4 sia fuori posto: essa dovrebbe riferirsi a un tempo successivo, dopo la ricostruzione del tempio, e, forse, va collegata in qualche modo con l’opera di Neemia (Ne 2-6). In questa ipotesi il re persiano qui menzionato sarebbe Artaserse II. La corrispondenza epistolare è in lingua aramaica e viene raccolta entro una cornice pure di lingua aramaica (4,8-6,18): l’aramaico allora era la lingua ufficiale delle cancellerie.
4,10 Asnappàr: è tradizionalmente identificato col re assiro Assurbanipal (669-631).
4,14 noi mangiamo il sale della reggia: mangiare il sale di qualcuno significa essere suo stipendiato o alleato (vedi la “alleanza del sale” o “alleanza inviolabile” in Nm 18,19 e 2Cr 13,5).