CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Genesi - 15
Genesi
Dialogo tra Dio e Abramo: l’alleanza
( 15,1-15,21 )
15
1 Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: "Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande".
2Rispose Abram: "Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Elièzer di Damasco".
3Soggiunse Abram: "Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede".
4Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: "Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede".
5Poi lo condusse fuori e gli disse: "Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle" e soggiunse: "Tale sarà la tua discendenza".
Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
15,6
Egli credette: Abramo ha fede, cioè fonda il suo futuro sulla parola di Dio. Dio accreditò come giustizia questa fede ad Abramo, cioè lo proclama giusto, lo riconosce come interlocutore affidabile dell’alleanza. Paolo legge qui il tema della gratuità del dono di Dio (vedi Gal 3,6-14 e Rm 4,1-25); Gc 2,20-24 insiste invece sul pensiero che la fede deve essere attiva.
12Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. 13Allora il Signore disse ad Abram: "Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in una terra non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. 14Ma la nazione che essi avranno servito, la giudicherò io: dopo, essi usciranno con grandi ricchezze. 15Quanto a te, andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una vecchiaia felice. Alla quarta generazione torneranno qui, perché l'iniquità degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo".
"Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d'Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate;
15,18
fiume d’Egitto: è in questo caso un torrente della penisola sinaitica, non il Nilo (vedi anche nota a Gs 15,4).
Note al testo