CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Genesi - 9
Genesi
9 1 Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 2Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli animali della terra e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono dati in vostro potere. 3Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue.
9,4
Alla rinnovata benedizione di Dio si accompagna la concessione per l’uomo di nutrirsi della carne (9,1-3). La limitazione del sangue intende affermare che l’uomo non è il padrone della vita.
6Chi sparge il sangue dell'uomo,
dall'uomo il suo sangue sarà sparso,
perché a immagine di Dio
è stato fatto l'uomo.
7E voi, siate fecondi e moltiplicatevi,
siate numerosi sulla terra e dominatela".
8Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: "Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi,
9,9
L’alleanza qui si presenta come un impegno di Dio e si estende a tutta l’umanità, a tutti i viventi. Su questo sfondo seguirà l’alleanza prima con Abramo (Gen 15 e Gen 17) e poi con il popolo (Es 24). Geremia (Ger 31,31) parlerà di una nuova alleanza, di cui Gesù si presenterà come il compimento (Lc 22,20; 1Cor 11,25; Eb 9,15).
12Dio disse:
"Questo è il segno dell'alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell'alleanza
tra me e la terra.
e apparirà l'arco sulle nubi,
15ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e ogni essere che vive in ogni carne,
e non ci saranno più le acque per il diluvio,
per distruggere ogni carne.
16L'arco sarà sulle nubi,
e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna
tra Dio e ogni essere
che vive in ogni carne che è sulla terra".
17Disse Dio a Noè: "Questo è il segno dell'alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra".
L’ubriachezza di Noè
( 9,18-9,29 )
I figli di Noè che uscirono dall'arca furono Sem, Cam e Iafet; Cam è il padre di Canaan.
9,18-29
La storia di Noè e del diluvio si conclude con questo curioso quadretto familiare in cui si rispecchia ancora il modo con cui Israele (Sem) si sentiva, nello stesso tempo, legato e contrapposto ai Cananei (Cam-Canaan) e alla loro terra. La maledizione di Canaan ricorda soprattutto che quelle popolazioni erano, per la loro idolatria, una continua tentazione per Israele.
20Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. 21Avendo bevuto il vino, si ubriacò e si denudò all'interno della sua tenda. 22Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e raccontò la cosa ai due fratelli che stavano fuori. 23Allora Sem e Iafet presero il mantello, se lo misero tutti e due sulle spalle e, camminando a ritroso, coprirono la nudità del loro padre; avendo tenuto la faccia rivolta indietro, non videro la nudità del loro padre.
24Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore; 25allora disse:
"Sia maledetto Canaan!
Schiavo degli schiavi
sarà per i suoi fratelli!".
26E aggiunse:
"Benedetto il Signore, Dio di Sem,
Canaan sia suo schiavo!
27Dio dilati Iafet
ed egli dimori nelle tende di Sem,
Canaan sia suo schiavo!".
28Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni. 29L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni; poi morì.
Note al testo