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Gioele

I contenuti
Il libro del profeta
Gioele si divide in due parti. La prima ha il genere letterario di un lamento, con toni liturgici, sullo sfondo delle celebrazioni nel tempio di Gerusalemme; la seconda è piuttosto un oracolo di salvezza, che contiene la promessa del dono dello spirito del Signore. In essa il ristabilimento d'Israele è associato alla condanna delle nazioni, che lo avevano sconfitto e disperso. Lo schema del libro è pertanto il seguente:
Lamento per una catastrofe, penitenza e risposta del Signore (1,1-2,27)
Il giorno del Signore e la restaurazione d'Israele (3,1-4,21).

Le caratteristiche
Il tema centrale del libro è il "giorno del Signore". Il profeta ne presenta i molteplici aspetti. È il giorno in cui Dio visita il popolo e ne constata le colpe; per questo è il momento del castigo. Proprio a causa del peccato dell'uomo (considerato sia in prospettiva individuale, sia nelle sue ripercussioni sulla società e sul creato) il giorno del Signore è giorno di grandi sconvolgimenti per Israele e per tutto il cosmo; il castigo, però, ha di mira la conversione. Il giorno del Signore è anche il momento del dono dello spirito del Signore, che rinnova l'uomo e il cosmo, operando una nuova creazione. Diventa, quindi, il giorno della salvezza.

L'origine
Di Gioele (nome che significa: "YHWH è Dio") sappiamo solo il nome del padre, Petuel (1,1). Certamente abitava nella Giudea. L'epoca degli oracoli di
Gioele è discussa. Alcuni pensano che, almeno in parte, possano essere collocati alla fine del VII sec. a.C., prima dell'esilio in Babilonia. Altri preferiscono collocarli uno o due secoli dopo, nella comunità di coloro che erano rientrati e avevano ricostruito il tempio di Gerusalemme. In ogni caso, sembra abbastanza chiaro lo sfondo cultuale delle sue parole: esse sono legate alle celebrazioni religiose del tempio di Gerusalemme. I destinatari vanno quindi cercati tra coloro che frequentavano il tempio: sacerdoti e popolo, riuniti per la preghiera e i sacrifici.