CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - Neemia - 5
Neemia
5 Si alzò un gran lamento da parte della gente del popolo e delle loro mogli contro i loro fratelli Giudei. 2Alcuni dicevano: "I nostri figli e le nostre figlie sono numerosi; prendiamoci del grano per mangiare e vivere!". 3Altri dicevano: "Dobbiamo impegnare i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci il grano durante la carestia!". 4Altri ancora dicevano: "Abbiamo preso denaro a prestito sui nostri campi e sulle nostre vigne per pagare il tributo del re. La nostra carne è come la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro figli; ecco, dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitù, e alcune delle nostre figlie sono già state ridotte schiave, e non possiamo fare nulla, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d'altri".
5,5
La nostra carne è come la carne dei nostri fratelli: il prestito di denaro e la schiavitù non erano illegali (Es 21,2-11; 22,24-26; Lv 25; Dt 15,1-18; 24,10-13); qui il testo mette l’accento sulla solidarietà tra fratelli.
Inoltre, da quando il re mi aveva stabilito loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, durante dodici anni, né io né i miei fratelli mangiammo la provvista assegnata al governatore.
Note al testo