CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Storici - Tobia - 8
Tobia
8 Quando ebbero finito di mangiare e di bere, decisero di andare a dormire. Accompagnarono il giovane e lo introdussero nella camera da letto. 2Tobia allora si ricordò delle parole di Raffaele: prese dal suo sacco il fegato e il cuore del pesce e li pose sulla brace dell'incenso. L'odore del pesce respinse il demonio, che fuggì verso le regioni dell'alto Egitto. Raffaele vi si recò all'istante e in quel luogo lo incatenò e lo mise in ceppi.10Ma Raguele si alzò; chiamò i suoi servi e andarono a scavare una fossa. Diceva infatti: "Se mai morisse, non diventeremo così motivo di scherno e di vergogna". 11Quando ebbero terminato di scavare la fossa, Raguele tornò in casa; chiamò sua moglie 12e le disse: "Manda una delle serve a vedere se è vivo; così, se è morto, lo seppelliremo senza che nessuno lo sappia". 13Mandarono quella serva, accesero la lampada e aprirono la porta; quella entrò e trovò che dormivano insieme, immersi nel sonno. 14La serva uscì e riferì loro che era vivo e che non era successo nulla di male. 15Resero lode al Dio del cielo e dissero: "Tu sei benedetto, o Dio, degno di ogni benedizione perfetta. ⊥Ti benedicano per tutti i secoli! 16Tu sei benedetto, perché mi hai ricolmato di gioia e non è avvenuto ciò che temevo, ma ci hai trattato secondo la tua grande misericordia. 17Tu sei benedetto, perché hai avuto compassione dei due figli unici. Concedi loro, Signore, grazia e salvezza e falli giungere fino al termine della loro vita in mezzo alla gioia e alla grazia". 18Allora ordinò ai servi di riempire la fossa prima che si facesse giorno.
Raguele ordinò alla moglie di fare pane in abbondanza; andò a prendere dalla mandria due vitelli e quattro montoni, li fece macellare e cominciarono così a preparare il banchetto. Poi chiamò Tobia e gli disse: "Per quattordici giorni non te ne andrai di qui, ma ti fermerai da me a mangiare e a bere e così allieterai l'anima già tanto afflitta di mia figlia.
8,20
quattordici giorni: il doppio della durata ordinaria di una festa di matrimonio (Gdc 14,12).
8,21
Questa volta non è lo sposo che paga, come di solito, un prezzo al padre della ragazza (Gen 34,12; 1Sam 18,25), ma è costui che dà la dote alla figlia.
Note al testo