CEI 2008 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - 1 Corinzi - 5
1 Corinzi
5 Si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. 2E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti in modo che venga escluso di mezzo a voi colui che ha compiuto un'azione simile! 3Ebbene, io, assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. 4Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore.
5,5
L’esclusione dalla comunità cristiana è per la salvezza finale del peccatore; è questo lo scopo di ogni intervento di Dio (11,32).
5,7-8
Prima della celebrazione della Pasqua gli Ebrei fanno sparire ogni traccia di pane fermentato e durante le festività pasquali mangiano soltanto pane àzzimo. Cristo è il nostro agnello pasquale, immolato per la nostra salvezza (1Pt 1,19).
Vi ho scritto nella lettera di non mescolarvi con chi vive nell'immoralità. 10Non mi riferivo però agli immorali di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolatri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 11Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. 12Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!
5,13
La citazione di Dt 13,6 serve a motivare l’esclusione di un membro indegno dalla comunità cristiana.
Note al testo