CEI 2008 - Nuovo Testamento - Atti degli Apostoli - Atti degli Apostoli - 18
Atti degli Apostoli
18 Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall'Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro5Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedonia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo. 6Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: "Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D'ora in poi me ne andrò dai pagani". 7Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. 8Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corinzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare.
9Una notte, in visione, il Signore disse a Paolo: "Non aver paura; continua a parlare e non tacere, 10perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso". 11Così Paolo si fermò un anno e mezzo, e insegnava fra loro la parola di Dio.
Mentre Gallione era proconsole dell'Acaia, i Giudei insorsero unanimi contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale
Paolo si trattenne ancora diversi giorni, poi prese congedo dai fratelli e s'imbarcò diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e Aquila. A Cencre si era rasato il capo a causa di un voto che aveva fatto.
18,18-22
Ritorno di Paolo ad Antiòchia
Il voto è probabilmente di nazireato; consisteva nell’astenersi per un certo tempo da bevande inebrianti e dal taglio dei capelli (vedi Nm 6,1-21).
Il voto è probabilmente di nazireato; consisteva nell’astenersi per un certo tempo da bevande inebrianti e dal taglio dei capelli (vedi Nm 6,1-21).
Trascorso là un po' di tempo, partì: percorreva di seguito la regione della Galazia e la Frìgia, confermando tutti i discepoli.
Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, esperto nelle Scritture.
18,24
L’attività di Apollo a Corinto deve essere stata molto intensa, come testimonia il fatto che uno dei partiti formatisi in questa comunità si richiamava al suo nome (1Cor 1,12; 3,4). Paolo annovera Apollo tra i missionari che hanno portato i Corinzi alla fede (1Cor 3,5).
Note al testo