CEI 2008 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Colossesi - 1
Colossesi
1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timòteo,
1,1
SALUTO (1,1-2)
Noi rendiamo grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, continuamente pregando per voi, avendo avuto notizie della vostra fede in Cristo Gesù e della carità che avete verso tutti i santi
1,4-5
Lo schema delle tre virtù teologali rimanda all’insegnamento tradizionale di Paolo (1Ts 1,3; 1Cor 13,13).
Perciò anche noi, dal giorno in cui ne fummo informati, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale,
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore,
1,13-14
Con una breve composizione innica si esalta l’azione liberatrice di Dio Padre, che si attua per mezzo del suo Figlio, Gesù Cristo. Il potere delle tenebre è quello che si oppone all’azione di Dio e al regno di Gesù (Lc 22,53). Il regno del Figlio è espressione rara nel NT, non lontana dal significato di “regno di Dio” (Lc 23,42; Mt 13,41-43).
il perdono dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
1,18
Gesù Cristo in particolare è capo della Chiesa, suo corpo, in quanto è il primogenito dei risorti (1Cor 15,20; Ef 1,22-23).
che abiti in lui tutta la pienezza
1,19
La pienezza, che per iniziativa di Dio abita in Cristo, è la “pienezza della divinità”, della quale sono partecipi i battezzati (2,9-10). In Cristo sono presenti tutti i doni della salvezza e perciò egli ne è la fonte inesauribile.
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.
1,20
La redenzione, attuata per mezzo della morte in croce di Gesù Cristo, è origine di una riconciliazione universale (Rm 5,10; 2Cor 5,18-21).
Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
1,24-29
Paolo, l’apostolo dei pagani
Le sofferenze di Paolo sono quelle che egli, servo del Vangelo, affronta per i cristiani, cioè per la crescita della Chiesa, corpo di Cristo. Egli è lieto di queste sofferenze, perché così è associato alle sofferenze di Cristo e contribuisce a portare a compimento il disegno salvifico di Dio, che ha il suo centro nella morte redentrice e nella risurrezione di Cristo.
Le sofferenze di Paolo sono quelle che egli, servo del Vangelo, affronta per i cristiani, cioè per la crescita della Chiesa, corpo di Cristo. Egli è lieto di queste sofferenze, perché così è associato alle sofferenze di Cristo e contribuisce a portare a compimento il disegno salvifico di Dio, che ha il suo centro nella morte redentrice e nella risurrezione di Cristo.
Note al testo