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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Altre Lettere - Ebrei - 11

Ebrei

11 La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede.
11,1-40 La fede dei padri
 Il capitolo si presenta come una catechesi biblica in cui si fa l’elogio della fede dei padri. Tutti i credenti della prima alleanza sono morti nella speranza del compimento della salvezza, che ora essi conseguono assieme ai credenti in Cristo. Le figure bibliche poste in maggior risalto sono il patriarca Abramo e il profeta dell’esodo, Mosè.
2Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
3Per fede, noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sicché dall'invisibile ha preso origine il mondo visibile.
4Per fede, Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, avendo Dio attestato di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
Per fede, Enoc fu portato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Infatti, prima di essere portato altrove, egli fu dichiarato persona gradita a Dio.
11,5 Il testo riprende Gen 5,24 e Sir 44,16.
Senza la fede è impossibile essergli graditi; chi infatti si avvicina a Dio, deve credere che egli esiste e che ricompensa coloro che lo cercano.
11,6 La fede, che sta alla base di un giusto rapporto con Dio, ne riconosce l’esistenza e il dono della salvezza finale.
7Per fede, Noè, avvertito di cose che ancora non si vedevano, preso da sacro timore, costruì un'arca per la salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e ricevette in eredità la giustizia secondo la fede.
8Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
9Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa.
10Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
11Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso.
12Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.
13Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra.
14Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria.
15Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi;
16ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città.
17Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio,
del quale era stato detto: Mediante Isacco avrai una tua discendenza.
11,18 Citazione di Gen 21,12.
Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.
11,19 Abramo, il padre dei credenti, che si affida a Dio nella prova suprema, riceve di nuovo il figlio Isacco come simbolo della risurrezione di Gesù Cristo, il Figlio di Dio (vedi anche Rm 4,24-25).
20Per fede, Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche in vista di beni futuri.
Per fede, Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò, appoggiandosi sull'estremità del bastone.
11,21 Citazione adattata di Gen 47,31(LXX).
22Per fede, Giuseppe, alla fine della vita, si ricordò dell'esodo dei figli d'Israele e diede disposizioni circa le proprie ossa.
23Per fede, Mosè, appena nato, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello; e non ebbero paura dell'editto del re.
24Per fede, Mosè, divenuto adulto, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone,
25preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere momentaneamente del peccato.
Egli stimava ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto l'essere disprezzato per Cristo; aveva infatti lo sguardo fisso sulla ricompensa.
11,26 Mosè, nella scelta di condividere la condizione del suo popolo in Egitto, anticipa quella dei cristiani che seguono Cristo crocifisso (13,13).
27Per fede, egli lasciò l'Egitto, senza temere l'ira del re; infatti rimase saldo, come se vedesse l'invisibile.
28Per fede, egli celebrò la Pasqua e fece l'aspersione del sangue, perché colui che sterminava i primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti.
29Per fede, essi passarono il Mar Rosso come fosse terra asciutta. Quando gli Egiziani tentarono di farlo, vi furono inghiottiti.
30Per fede, caddero le mura di Gerico, dopo che ne avevano fatto il giro per sette giorni.
31Per fede, Raab, la prostituta, non perì con gli increduli, perché aveva accolto con benevolenza gli esploratori.
32E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti;
33per fede, essi conquistarono regni, esercitarono la giustizia, ottennero ciò che era stato promesso, chiusero le fauci dei leoni,
34spensero la violenza del fuoco, sfuggirono alla lama della spada, trassero vigore dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri.
35Alcune donne riebbero, per risurrezione, i loro morti. Altri, poi, furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione.
36Altri, infine, subirono insulti e flagelli, catene e prigionia.
Furono lapidati, torturati, tagliati in due, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati -
11,37 Secondo un’antica tradizione, il profeta Isaia sarebbe morto squarciato in due per ordine dell’empio re Manasse.
38di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra.
39Tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso:
40Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio, affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.


Note al testo

11,1-40 La fede dei padri
 Il capitolo si presenta come una catechesi biblica in cui si fa l’elogio della fede dei padri. Tutti i credenti della prima alleanza sono morti nella speranza del compimento della salvezza, che ora essi conseguono assieme ai credenti in Cristo. Le figure bibliche poste in maggior risalto sono il patriarca Abramo e il profeta dell’esodo, Mosè.
11,5 Il testo riprende Gen 5,24 e Sir 44,16.
11,6 La fede, che sta alla base di un giusto rapporto con Dio, ne riconosce l’esistenza e il dono della salvezza finale.
11,18 Citazione di Gen 21,12.
11,19 Abramo, il padre dei credenti, che si affida a Dio nella prova suprema, riceve di nuovo il figlio Isacco come simbolo della risurrezione di Gesù Cristo, il Figlio di Dio (vedi anche Rm 4,24-25).
11,21 Citazione adattata di Gen 47,31(LXX).
11,26 Mosè, nella scelta di condividere la condizione del suo popolo in Egitto, anticipa quella dei cristiani che seguono Cristo crocifisso (13,13).
11,37 Secondo un’antica tradizione, il profeta Isaia sarebbe morto squarciato in due per ordine dell’empio re Manasse.