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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Giovanni - 13

Giovanni

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13 Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
13,1 CENA E ADDIO AI DISCEPOLI (13,1-17,26)
-17,26 Seguendo il modello dei discorsi di “testamento”, un genere letterario conosciuto nella letteratura biblica e giudaica, l’evangelista presenta Gesù che raduna i discepoli intorno a sé, offre loro un insegnamento supremo e definitivo, si propone come colui che ha portato a compimento ciò che i discepoli, presenti e futuri, dovranno a loro volta seguire.
 Gesù lava i piedi ai discepoli
 Il v. 1 è una solenne introduzione, non soltanto all’episodio che immediatamente segue, ma all’intera storia della passione.
2Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo,
3Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava,
si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita.
13,4-5 Il gesto di lavare i piedi esprime simbolicamente la vita di Gesù, che è stata tutta un servire e un donarsi. Per il Vangelo, “servire” non è tanto un gesto di umiltà quanto di rivelazione: la signoria di Dio si manifesta nel donarsi.
5Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.
6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: "Signore, tu lavi i piedi a me?".
7Rispose Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo".
8Gli disse Pietro: "Tu non mi laverai i piedi in eterno!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con me".
9Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!".
10Soggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti".
11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: "Non tutti siete puri".
12Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: "Capite quello che ho fatto per voi?
13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono.
14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
15Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.
16In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato.
17Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno.
13,18 Citazione di Sal 41,10.
Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono.
13,19 Io Sono: vedi nota a 8,24.
20In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato".
Dette queste cose, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: "In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà".
13,21-30 Uno di voi mi tradirà (vedi Mt 26,20-25Mc 14,17-21Lc 22,21-23)
22I discepoli si guardavano l'un l'altro, non sapendo bene di chi parlasse.
23Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.
24Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava.
25Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: "Signore, chi è?".
Rispose Gesù: "È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò". E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota.
13,26 Porgere un boccone di pane intinto era un gesto di cortesia, come per noi versare il vino all’ospite.
27Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: "Quello che vuoi fare, fallo presto".
28Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo;
29alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: "Compra quello che ci occorre per la festa", oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri.
30Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: "Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui.
13,31-35  Il comandamento nuovo
 Il comandamento dell’amore fraterno è nuovo perché è la legge della nuova alleanza, e trova nell’amore di Gesù il suo modello e la sua sorgente (Come io, v. 34).
32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire.
34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri".
Simon Pietro gli disse: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi".
13,36-38 Gesù annuncia il rinnegamento di Pietro
37Pietro disse: "Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!".
38Rispose Gesù: "Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte.


Note al testo

13,1 CENA E ADDIO AI DISCEPOLI (13,1-17,26)
-17,26 Seguendo il modello dei discorsi di “testamento”, un genere letterario conosciuto nella letteratura biblica e giudaica, l’evangelista presenta Gesù che raduna i discepoli intorno a sé, offre loro un insegnamento supremo e definitivo, si propone come colui che ha portato a compimento ciò che i discepoli, presenti e futuri, dovranno a loro volta seguire.
 Gesù lava i piedi ai discepoli
 Il v. 1 è una solenne introduzione, non soltanto all’episodio che immediatamente segue, ma all’intera storia della passione.
13,4-5 Il gesto di lavare i piedi esprime simbolicamente la vita di Gesù, che è stata tutta un servire e un donarsi. Per il Vangelo, “servire” non è tanto un gesto di umiltà quanto di rivelazione: la signoria di Dio si manifesta nel donarsi.
13,18 Citazione di Sal 41,10.
13,19 Io Sono: vedi nota a 8,24.
13,21-30 Uno di voi mi tradirà (vedi Mt 26,20-25Mc 14,17-21Lc 22,21-23)
13,26 Porgere un boccone di pane intinto era un gesto di cortesia, come per noi versare il vino all’ospite.
13,31-35  Il comandamento nuovo
 Il comandamento dell’amore fraterno è nuovo perché è la legge della nuova alleanza, e trova nell’amore di Gesù il suo modello e la sua sorgente (Come io, v. 34).
13,36-38 Gesù annuncia il rinnegamento di Pietro