CEI 2008 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Romani - 7
Romani
7 O forse ignorate, fratelli - parlo a gente che conosce la legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive? La donna sposata, infatti, per legge è legata al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è liberata dalla legge che la lega al marito.
7,4
mediante il corpo di Cristo: cioè uniti a Gesù crocifisso per mezzo della fede e del battesimo (Gal 2,19).
Che diremo dunque? Che la Legge è peccato? No, certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non mediante la Legge. Infatti non avrei conosciuto la concupiscenza, se la Legge non avesse detto: Non desiderare.
7,7-13
La Legge e il peccato
Paolo presenta la condizione dell’essere umano in una forma drammatizzata, ispirata al racconto del peccato nella Genesi. La legge mosaica, come il comando di Dio ad Adamo, diventa l’occasione per il manifestarsi del peccato, che provoca la condanna alla morte.
Il peccato si innesta sulla concupiscenza umana, cioè sui desideri cattivi, condannati dalla Legge (vedi anche 3,20; 4,15; 5,20). Citazione di Es 20,17; Dt 5,21.
Paolo presenta la condizione dell’essere umano in una forma drammatizzata, ispirata al racconto del peccato nella Genesi. La legge mosaica, come il comando di Dio ad Adamo, diventa l’occasione per il manifestarsi del peccato, che provoca la condanna alla morte.
Il peccato si innesta sulla concupiscenza umana, cioè sui desideri cattivi, condannati dalla Legge (vedi anche 3,20; 4,15; 5,20). Citazione di Es 20,17; Dt 5,21.
Sappiamo infatti che la Legge è spirituale, mentre io sono carnale, venduto come schiavo del peccato.
7,14-25
L’uomo dominato dal peccato
La Legge è spirituale perché viene da Dio che è Spirito. Essa, come il comandamento, è santa, giusta e buona (7,12).
La Legge è spirituale perché viene da Dio che è Spirito. Essa, come il comandamento, è santa, giusta e buona (7,12).
Note al testo