Interconfessionale - Nuovo Testamento - Atti degli Apostoli - Atti - 21
Atti degli Apostoli 21
Paolo in viaggio verso Gerusalemme
Venne poi il momento di separarci da loro e partimmo con la nave. Andammo direttamente fino a Cos; il giorno dopo a Rodi e infine a Pàtara.
Rimandi
21,1
racconto in prima persona plurale At 16,10+.
Note al Testo
21,1
Pàtara: porto della regione della Licia, nella parte meridionale dell’Asia Minore.
Visitammo i *discepoli di questa città e restammo con loro una settimana. Per suggerimento dello Spirito, essi dicevano a Paolo di non salire a Gerusalemme.
7Dalla città di Tiro andammo a Tolemàide, e così si concluse il nostro viaggio per mare. Andammo a salutare i cristiani della città di Tolemàide, restando con loro un giorno. Il giorno dopo partimmo di nuovo per raggiungere Cesarèa. Là ci ospitò l’evangelista Filippo
Rimandi
21,9
figlie che avevano il dono della profezia Gl 3,1; At 2,17; 1 Cor 11,5; cfr. 14,33; 1 Tm 2,11-12. — profeti nella Chiesa At 11,27+.
Sentendo queste parole, noi e gli altri presenti pregammo Paolo di non andare a Gerusalemme.
Paolo va a far visita a Giacomo
17Appena arrivati a Gerusalemme, i cristiani ci accolsero con gioia. Il giorno dopo, Paolo venne con noi da Giacomo, e trovammo uniti tutti i responsabili della comunità.
Poi dissero a Paolo: «Tu vedi, fratello, quante migliaia di Ebrei sono diventati cristiani e tu sai che tutti sono rimasti molto attaccati alla *legge di Mosè.
«Fa’ quello che ti suggeriamo: ci sono tra di noi quattro uomini che hanno fatto il voto di non bere vino e di non tagliarsi i capelli per un po’ di tempo.
Rimandi
21,26
Paolo si sottomette alla legge dei voti 1 Cor 9,20. — legge relativa ai voti At 21,23-24+.
Paolo arrestato nel Tempio
Stavano ormai per finire i sette giorni, quando gli Ebrei della provincia dell’Asia videro Paolo nel Tempio. Eccitarono la folla contro di lui e riuscirono a prenderlo.
30Allora in tutta la città ci fu grande agitazione e il popolo accorse da ogni parte. Presero Paolo e lo trascinarono fuori del Tempio. Poi chiusero subito le porte del Tempio. 31La gente stava cercando di ucciderlo, ma qualcuno salì in fretta dal comandante romano e gli disse: «Tutta Gerusalemme è in agitazione». 32Subito il comandante prese con sé alcuni soldati e ufficiali e si precipitò verso la folla. Vedendo il comandante e i soldati, gli Ebrei smisero di picchiare Paolo.
Allora il comandante si avvicinò, e arrestò Paolo e lo fece legare con due catene. Intanto chiedeva alla gente: «Chi è costui? Che cosa ha fatto?».
Ma in mezzo alla folla chi gridava una cosa, chi un’altra. Non potendo conoscere con sicurezza quel che era accaduto, a causa della confusione, il comandante ordinò di condurre Paolo nella fortezza.
Paolo si difende di fronte agli Ebrei di Gerusalemme
Mentre lo portavano nella fortezza, Paolo disse al comandante dei soldati:
— Posso dirti una cosa?
Il comandante allora gli disse:
— Come, tu sai parlare in greco?
Note al Testo
21,37-40
I capitoli 22-26 contengono cinque discorsi di Paolo: sono altrettante apologie di sé, ma, ancor più, della fede da lui professata e dell’autenticità della sua missione fra i pagani.
21,37-40
I capitoli 22-26 contengono cinque discorsi di Paolo: sono altrettante apologie di sé, ma, ancor più, della fede da lui professata e dell’autenticità della sua missione fra i pagani.
Note al Testo
21,38
briganti: oppure: sicari, uomini che impugnano il pugnale. Qui sono probabilmente persone in rivolta contro i Romani (vedi 5,36-37).
— Io sono un Ebreo nato a Tarso, una città abbastanza importante della Cilicia. Ti prego, permettimi di parlare al popolo.
Il comandante acconsentì. Allora Paolo in piedi, dall’alto della scala, con un cenno della mano invitò la folla a tacere. Ottenuto il silenzio Paolo cominciò a parlare loro in ebraico così:
Rimandi
Note al Testo