CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Genesi - 31
Genesi
Giacobbe fugge via da Làbano
( 31,1-31,21 )
31
1 Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano dicevano: "Giacobbe si è preso tutto quello che aveva nostro padre e con quanto era di nostro padre si è fatto questa grande fortuna".
2Giacobbe osservò anche la faccia di Làbano e si accorse che verso di lui non era più come prima.
3Il Signore disse a Giacobbe: "Torna alla terra dei tuoi padri, nella tua famiglia e io sarò con te".
4Allora Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge,
5e disse loro: "Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me non è più come prima; ma il Dio di mio padre è stato con me.
6Sapete voi stesse che ho servito vostro padre con tutte le mie forze,
7mentre vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male.
8Se egli diceva: "Le bestie punteggiate saranno il tuo salario", tutto il gregge figliava bestie punteggiate; se diceva: "Le bestie striate saranno il tuo salario", allora tutto il gregge figliava bestie striate.
9Così Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l'ha dato a me.
10Una volta, nel tempo in cui il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati.
11L'angelo di Dio mi disse in sogno: "Giacobbe!". Risposi: "Eccomi".
12Riprese: "Alza gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati, punteggiati e chiazzati, perché ho visto come ti tratta Làbano.
13Io sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto. Ora àlzati, parti da questa terra e torna nella terra della tua famiglia!"".
14Rachele e Lia gli risposero: "Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella casa di nostro padre?
15Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro denaro?
16Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre è nostra e dei nostri figli. Ora fa' pure quello che Dio ti ha detto".17Allora Giacobbe si alzò, caricò i figli e le mogli sui cammelli 18e condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistato, il bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo padre, nella terra di Canaan. Làbano era andato a tosare il gregge e Rachele rubò gli idoli che appartenevano al padre.
31,19
gli idoli: si tratta di piccoli oggetti domestici di culto. Se ne riparlerà nel seguito della storia, vedi 31,30-35.
Làbano raggiunge Giacobbe
( 31,22-32,3 )
Il terzo giorno fu riferito a Làbano che Giacobbe era fuggito.
36Giacobbe allora si adirò e apostrofò Làbano, al quale disse: "Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché ti accanisca contro di me? 37Ora che hai frugato tra tutti i miei oggetti, che cosa hai trovato di tutte le cose di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi parenti, e siano essi giudici tra noi due. 38Vent'anni ho passato con te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e non ho mai mangiato i montoni del tuo gregge. 39Nessuna bestia sbranata ti ho portato a mio discarico: io stesso ne compensavo il danno e tu reclamavi da me il risarcimento sia di quanto veniva rubato di giorno sia di quanto veniva rubato di notte. 40Di giorno mi divorava il caldo e di notte il gelo, e il sonno fuggiva dai miei occhi. 41Vent'anni sono stato in casa tua: ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge e tu hai cambiato il mio salario dieci volte. Se il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco non fosse stato con me, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da arbitro".
31,43-54
L’alleanza tra Giacobbe e Làbano prelude ai rapporti futuri tra Israele e gli Aramei: l’armonia sarà possibile nel rispetto reciproco del territorio. Il pranzo e il mucchio di pietre sanciscono l’alleanza. Il nome del mucchio, Gal-Ed (v. 47), rimanda al nome della regione (Gàlaad: vedi nota a 31,21) e significa in ebraico “mucchio della testimonianza”; Iegar-Saadutà è l’esatto corrispondente aramaico di quel nome.
Note al testo