CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Genesi - 31
Genesi
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NT greco
Giacobbe fugge via da Làbano
( 31,1-31,21 )
CEI 2008
Làbano era andato a tosare il gregge e Rachele rubò gli idoli che appartenevano al padre.
31,19
gli idoli: si tratta di piccoli oggetti domestici di culto. Se ne riparlerà nel seguito della storia, vedi 31,30-35.
Làbano raggiunge Giacobbe
( 31,22-32,3 )
CEI 2008
Se il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco non fosse stato con me, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da arbitro".
CEI 2008
Làbano allora rispose e disse a Giacobbe: "Queste figlie sono le mie figlie e questi figli sono i miei figli; questo bestiame è il mio bestiame e quanto tu vedi è mio. E che cosa potrei fare oggi a queste mie figlie o ai figli che hanno messo al mondo?
31,43-54
L’alleanza tra Giacobbe e Làbano prelude ai rapporti futuri tra Israele e gli Aramei: l’armonia sarà possibile nel rispetto reciproco del territorio. Il pranzo e il mucchio di pietre sanciscono l’alleanza. Il nome del mucchio, Gal-Ed (v. 47), rimanda al nome della regione (Gàlaad: vedi nota a 31,21) e significa in ebraico “mucchio della testimonianza”; Iegar-Saadutà è l’esatto corrispondente aramaico di quel nome.