CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Isaia - 24
Isaia
24 Ecco che il Signore devasta la terra,la squarcia e ne sconvolge la superficie
e ne disperde gli abitanti.
24,1
GIUDIZIO CONTRO LA CITTÀ DEL NULLA E RESTAURAZIONE D’ISRAELE (24-27)
-27 Comunemente datati nell’epoca post-esilica, questi capitoli hanno un tono e un linguaggio vicini a quelli dei testi apocalittici: il dominio di Dio sulla storia e sul cosmo è riaffermato in prospettiva universale, con lo sguardo verso il futuro della salvezza definitiva, quando il Signore stabilirà il suo regno per sempre, rinnovando tutta la creazione.
Giudizio del Signore sulla città del nulla e su tutta la terra
-27 Comunemente datati nell’epoca post-esilica, questi capitoli hanno un tono e un linguaggio vicini a quelli dei testi apocalittici: il dominio di Dio sulla storia e sul cosmo è riaffermato in prospettiva universale, con lo sguardo verso il futuro della salvezza definitiva, quando il Signore stabilirà il suo regno per sempre, rinnovando tutta la creazione.
Giudizio del Signore sulla città del nulla e su tutta la terra
allo schiavo come al suo padrone,
alla schiava come alla sua padrona,
al compratore come al venditore,
a chi riceve come a chi dà in prestito,
al creditore come al debitore.
3Sarà tutta devastata la terra,
sarà tutta saccheggiata,
perché il Signore ha pronunciato questa parola.
4È in lutto, languisce la terra;
è squallido, languisce il mondo,
sono desolati il cielo e gli abitanti della terra.
La terra è stata profanata dai suoi abitanti,
perché hanno trasgredito le leggi,
hanno disobbedito al decreto,
hanno infranto l'alleanza eterna.
24,5
l’alleanza eterna: si allude probabilmente all’alleanza stipulata da Dio con Noè (vedi Gen 9,9-17).
i suoi abitanti ne scontano la pena;
per questo si consumano gli abitanti della terra
e sono rimasti solo pochi uomini.
7Lugubre è il mosto, la vigna languisce,
gemono tutti i cuori festanti.
8È cessata la gioia dei tamburelli,
è finito il chiasso dei gaudenti,
è cessata la gioia della cetra.
9Non si beve più il vino tra i canti,
la bevanda inebriante è amara per chi la beve.
È distrutta la città del nulla,
è chiuso l'ingresso di ogni casa.
11Per le strade si lamentano, perché non c'è vino;
ogni gioia è scomparsa,
se ne è andata la letizia dalla terra.
12Nella città è rimasta la desolazione;
la porta è stata abbattuta a pezzi.
13Perché così accadrà nel centro della terra,
in mezzo ai popoli,
come quando si bacchiano le olive,
come quando si racimola, finita la vendemmia.
14Quelli alzeranno la voce,
canteranno alla maestà del Signore.
Acclameranno gioiosamente dal mare:
15"Voi in oriente, glorificate il Signore,
nelle isole del mare, il nome del Signore, Dio d'Israele".
16Dagli angoli estremi della terra abbiamo udito il canto:
"Gloria al giusto".
Ma io dico: "Guai a me!
Guai a me! Ohimè!".
I perfidi agiscono perfidamente,
i perfidi operano con perfidia.
17Terrore, fossa e laccio
ti sovrastano, o abitante della terra.
18Avverrà che chi fugge al grido di terrore
cadrà nella fossa,
chi risale dalla fossa
sarà preso nel laccio,
poiché cateratte dall'alto si aprono
e si scuotono le fondamenta della terra.
19A pezzi andrà la terra,
in frantumi si ridurrà la terra,
rovinosamente crollerà la terra.
20La terra barcollerà come un ubriaco,
vacillerà come una tenda;
peserà su di essa la sua iniquità,
cadrà e non si rialzerà.
Avverrà che in quel giorno il Signore punirà
in alto l'esercito di lassù
e in terra i re della terra.
22Saranno senza scampo incarcerati,
come un prigioniero in una prigione sotterranea,
saranno rinchiusi in un carcere
e dopo lungo tempo saranno puniti.
23Arrossirà la luna,
impallidirà il sole,
perché il Signore degli eserciti regna
sul monte Sion e a Gerusalemme,
e davanti ai suoi anziani risplende la sua gloria.
Note al testo