CEI 2008 - Nuovo Testamento - Altre Lettere - 1 Giovanni - 5
1 Giovanni
5 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. 2In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. 3In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 4Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.5E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
5,6-8
L’acqua è il battesimo che rivelò Cristo a Israele; il sangue è il suo sacrificio (Gv 19,34). Contro i falsi maestri l’autore afferma la realtà storica di Cristo. Lo Spirito testimonia questa verità nel cuore di ogni discepolo.
13Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. 15E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto.
Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita: a coloro, cioè, il cui peccato non conduce alla morte. C'è infatti un peccato che conduce alla morte; non dico di pregare riguardo a questo peccato.
Sappiamo che chiunque è stato generato da Dio non pecca: chi è stato generato da Dio preserva se stesso e il Maligno non lo tocca.
5,18
CONCLUSIONE (5,18-21)
In una prospettiva diversa da quella dei vv. 16-17, Giovanni dice ora che il cristiano non pecca, in quanto in lui vi è un nuovo principio vitale – la filiazione divina – che lo mette in grado di vincere il peccato.
In una prospettiva diversa da quella dei vv. 16-17, Giovanni dice ora che il cristiano non pecca, in quanto in lui vi è un nuovo principio vitale – la filiazione divina – che lo mette in grado di vincere il peccato.
Figlioli, guardatevi dai falsi dèi!
Note al testo