CEI 2008 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Romani - 15
Romani
15 Noi, che siamo i forti, abbiamo il dovere di portare le infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi. 2Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo nel bene, per edificarlo. Anche Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma, come sta scritto: Gli insulti di chi ti insulta ricadano su di me.
15,3
Citazione di Sal 69,10.
15,5
La ragione profonda dell’unità concorde dei cristiani è il riferimento a Cristo e al suo amore (2Cor 5,14; 1Tm 2,6).
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. 8Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
Per questo ti loderò fra le genti
e canterò inni al tuo nome.
10E ancora:
Esultate, o nazioni, insieme al suo popolo.
11E di nuovo:
Genti tutte, lodate il Signore;
i popoli tutti lo esaltino.
12E a sua volta Isaia dice:
Spunterà il rampollo di Iesse,
colui che sorgerà a governare le nazioni:
in lui le nazioni spereranno.
13Il Dio della speranza vi riempia, nel credere, di ogni gioia e pace, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo.
Fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l'un l'altro. 15Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po' di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio 16per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un'offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo. 17Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. 18Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all'obbedienza, con parole e opere, 19con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito. Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all'Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. 20Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, ma, come sta scritto:
Coloro ai quali non era stato annunciato, lo vedranno,
e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno.
15,21
Citazione di Is 52,15.
15,25-26
Paolo accenna all’organizzazione della colletta per i poveri della Chiesa di Gerusalemme, di cui parla anche in 1Cor 16,1-4; 2Cor 8-9; Gal 2,10 (vedi anche At 24,17).
15,31
L’apostolo teme solo le insidie dei Giudei e la diffidenza dei giudeo-cristiani di Gerusalemme (vedi At 20,3.23; 21,10-11.17-21.27-36).
Note al testo