Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Primo libro dei Re - 12
Primo libro dei Re 12
Storia dei regni d’Israele e di Giuda
L’assemblea di Sichem
(vedi 2 Cronache 10,1-15)
Roboamo andò a Sichem, dove tutto il popolo d’Israele si era riunito per proclamarlo re.
Note al Testo
12,1
Sichem: quest’antica località (vedi Genesi 12,6; 33,18; Giosuè 24) è rimasta a lungo importante in Israele. Il termine Israele qui e in seguito indica moltissime volte il regno del nord (vedi 2 Samuele 2,9 e nota; 4,1; 5,5).
Note al Testo
12,2
si trattenne… Egitto: un’antica traduzione greca e 2 Cronache 10,2 leggono: tornò dall’Egitto.
— Tuo padre Salomone ci ha imposto un giogo molto pesante. Se tu alleggerirai le dure condizioni che tuo padre ci ha imposto e ci lascerai più liberi, noi ti serviremo.
Allora il popolo se ne andò.
6Il re Roboamo consultò gli anziani che erano stati a servizio di suo padre Salomone quand’era ancora vivo:
— Che cosa mi consigliate di rispondere al popolo?
7Essi gli suggerirono:
— Se adesso ti mostri pronto a servire il popolo, se accogli le sue richieste e dai una risposta favorevole, sarai sempre ubbidito.
8Roboamo, però, trascurò il consiglio degli anziani e si rivolse ai giovani che erano cresciuti insieme con lui e che ora erano al suo servizio:
9— Il popolo mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto da mio padre Salomone. Come devo comportarmi?
Essi gli risposero:
— Al popolo che ti ha chiesto di alleggerire la dura schiavitù impostagli da tuo padre dovrai rispondere così: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre.
12Due giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo andarono dal re Roboamo, come egli aveva ordinato. 13Roboamo non seguì il suggerimento degli anziani, ma rispose duramente al popolo, 14come gli avevano consigliato i giovani: «Mio padre vi ha imposto un duro dominio, ma io lo renderò ancor più duro. Mio padre vi ha puniti a frustate, ma io userò fruste con punte di ferro!». 15Il re, dunque, respinse le richieste del popolo. Tutto questo era stato predisposto dal Signore. Egli voleva realizzare quello che aveva fatto annunziare a Geroboamo, figlio di Nebat, dal profeta Achia di Silo.
Il regno diviso
(vedi 2 Cronache 10,16-11,12)
Gli Israeliti capirono che il re non dava loro retta. Allora gli risposero: «Non abbiamo niente da spartire con la famiglia di Davide, non abbiamo nulla a che fare con questo figlio di Iesse! Gente d’Israele, torniamo alle nostre tende! E tu discendente di Davide, occupati del tuo regno!». Così gli Israeliti tornarono alle loro tende.
Rimandi
12,16
Gente d’Israele, torniamo alle nostre tende 2 Sam 20,1.
Note al Testo
12,16
tornarono alle loro tende: con questa espressione si vuole dire che gli Israeliti si separarono da Roboamo (vedi anche nota a 8,26).
Note al Testo
12,25
Penuèl: località a est del Giordano; essa ricorda la lotta di Giacobbe con l’angelo (vedi Genesi 32,31 e nota).
Il peccato di Geroboamo
26Geroboamo pensò fra sé: «Il potere potrebbe ritornare alla dinastia di Davide. 27Se gli abitanti del regno del nord continueranno ad andare a Gerusalemme per offrire sacrifici nel tempio, rimarranno legati al loro re di prima; uccideranno me e torneranno sotto Roboamo, re di Giuda». 28Dopo aver chiesto consiglio, Geroboamo fece fabbricare due vitelli d’oro. Poi disse al popolo: «Non avete più bisogno di andare a Gerusalemme. Sono questi, o Israeliti, i vostri dèi, questi vi hanno fatto uscire dall’Egitto!». Geroboamo fece collocare un vitello a Betel e l’altro a Dan.
Rimandi
Note al Testo
12,29
Betel e Dan si trovavano all’estremità sud e nord del nuovo regno avevano già un santuario (vedi Giudici 18,27-30; 20,22-24; 1 Samuele 7,16).
Note al Testo
12,32
nuova festa: probabilmente è la festa delle Capanne (vedi 8,2 e nota) celebrata a partire dal 15 del settimo mese. Ma per mostrare la sua indipendenza dalle tradizioni del regno di Giuda, Geroboamo ha fissato la data del 15 dell’ottavo mese. Perciò oltre alle altre colpe (costruzioni di santuari sulle colline, celebrazioni di feste fuori Gerusalemme, usurpazione del sacerdozio), Geroboamo commette anche quella di modificare il calendario liturgico.
Condanna del culto di Betel
Il quindici dell’ottavo mese, — aveva scelto lui a suo piacere questa data, — Geroboamo andò all’altare che aveva fatto costruire a Betel e celebrò la festa per gli abitanti d’Israele. Andò personalmente a presentare offerte d’incenso.
Rimandi
Note al Testo