Interconfessionale - Antico Testamento - Profeti - Primo libro dei Re - 12
Primo libro dei Re 12
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CEI 2008
Storia dei regni d’Israele e di Giuda
L’assemblea di Sichem
(vedi 2 Cronache 10,1-15)
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Roboamo andò a Sichem, dove tutto il popolo d’Israele si era riunito per proclamarlo re.
Note al Testo
12,1
Sichem: quest’antica località (vedi Genesi 12,6; 33,18; Giosuè 24) è rimasta a lungo importante in Israele. Il termine Israele qui e in seguito indica moltissime volte il regno del nord (vedi 2 Samuele 2,9 e nota; 4,1; 5,5).
CEI 2008
1Re Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era convenuto a Sichem per proclamarlo re.
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Quando Geroboamo, figlio di Nebat, già da tempo fuggito in Egitto per paura del re Salomone, venne a saperlo, si trattenne ancora in Egitto.
Note al Testo
12,2
si trattenne… Egitto: un’antica traduzione greca e 2 Cronache 10,2 leggono: tornò dall’Egitto.
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1Re12,2Quando lo seppe, Geroboamo, figlio di Nebat, che era ancora in Egitto, dove era fuggito per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto.
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12,3Ma l’assemblea degli Israeliti mandò a chiamare Geroboamo. Poi, tutti insieme, andarono a parlare a Roboamo e gli dissero:
CEI 2008
1Re12,3Lo mandarono a chiamare e Geroboamo venne con tutta l'assemblea d'Israele e parlarono a Roboamo dicendo:
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— Tuo padre Salomone ci ha imposto un giogo molto pesante. Se tu alleggerirai le dure condizioni che tuo padre ci ha imposto e ci lascerai più liberi, noi ti serviremo.
CEI 2008
1Re12,4"Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora tu alleggerisci la dura servitù di tuo padre e il giogo pesante che egli ci ha imposto, e noi ti serviremo".
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12,5— Ritornate da me dopodomani, — disse loro Roboamo.
Allora il popolo se ne andò.
Allora il popolo se ne andò.
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12,6Il re Roboamo consultò gli anziani che erano stati a servizio di suo padre Salomone quand’era ancora vivo:
— Che cosa mi consigliate di rispondere al popolo?
— Che cosa mi consigliate di rispondere al popolo?
CEI 2008
1Re12,6Il re Roboamo si consigliò con gli anziani che erano stati al servizio di Salomone, suo padre, durante la sua vita, domandando: "Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?".
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12,7Essi gli suggerirono:
— Se adesso ti mostri pronto a servire il popolo, se accogli le sue richieste e dai una risposta favorevole, sarai sempre ubbidito.
— Se adesso ti mostri pronto a servire il popolo, se accogli le sue richieste e dai una risposta favorevole, sarai sempre ubbidito.
CEI 2008
1Re12,7Gli dissero: "Se oggi ti farai servo sottomettendoti a questo popolo, se li ascolterai e se dirai loro parole buone, essi ti saranno servi per sempre".
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12,8Roboamo, però, trascurò il consiglio degli anziani e si rivolse ai giovani che erano cresciuti insieme con lui e che ora erano al suo servizio:
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1Re12,8Ma egli trascurò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consultò con i giovani che erano cresciuti con lui ed erano al suo servizio.
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12,9— Il popolo mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto da mio padre Salomone. Come devo comportarmi?
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1Re12,9Domandò loro: "Voi che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo, che mi ha chiesto di alleggerire il giogo imposto loro da mio padre?".
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Essi gli risposero:
— Al popolo che ti ha chiesto di alleggerire la dura schiavitù impostagli da tuo padre dovrai rispondere così: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre.
— Al popolo che ti ha chiesto di alleggerire la dura schiavitù impostagli da tuo padre dovrai rispondere così: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre.
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1Re12,10I giovani che erano cresciuti con lui gli dissero: "Per rispondere al popolo che si è rivolto a te dicendo: "Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo!", di' loro così:
"Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre.
"Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre.
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12,11Se il dominio che mio padre vi ha imposto è stato duro, io lo renderò ancor più duro. Se mio padre vi ha punito a frustate, io userò fruste con punte di ferro!
CEI 2008
1Re12,11Ora, mio padre vi caricò di un giogo pesante,
io renderò ancora più grave il vostro giogo;
mio padre vi castigò con fruste,
io vi castigherò con flagelli"".
io renderò ancora più grave il vostro giogo;
mio padre vi castigò con fruste,
io vi castigherò con flagelli"".
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12,12Due giorni dopo Geroboamo e tutto il popolo andarono dal re Roboamo, come egli aveva ordinato.
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1Re12,12Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno, come il re aveva ordinato dicendo: "Tornate da me il terzo giorno".
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12,13Roboamo non seguì il suggerimento degli anziani, ma rispose duramente al popolo,
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1Re12,13Il re rispose duramente al popolo, respingendo il consiglio che gli anziani gli avevano dato;
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12,14come gli avevano consigliato i giovani: «Mio padre vi ha imposto un duro dominio, ma io lo renderò ancor più duro. Mio padre vi ha puniti a frustate, ma io userò fruste con punte di ferro!».
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1Re12,14egli disse loro, secondo il consiglio dei giovani:
"Mio padre ha reso pesante il vostro giogo,
io renderò ancora più grave il vostro giogo;
mio padre vi castigò con fruste,
io vi castigherò con flagelli".
"Mio padre ha reso pesante il vostro giogo,
io renderò ancora più grave il vostro giogo;
mio padre vi castigò con fruste,
io vi castigherò con flagelli".
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12,15Il re, dunque, respinse le richieste del popolo. Tutto questo era stato predisposto dal Signore. Egli voleva realizzare quello che aveva fatto annunziare a Geroboamo, figlio di Nebat, dal profeta Achia di Silo.
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1Re12,15Il re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione del Signore che si attuasse la parola che il Signore aveva rivolta a Geroboamo, figlio di Nebat, per mezzo di Achia di Silo.
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Gli Israeliti capirono che il re non dava loro retta. Allora gli risposero: «Non abbiamo niente da spartire con la famiglia di Davide, non abbiamo nulla a che fare con questo figlio di Iesse! Gente d’Israele, torniamo alle nostre tende! E tu discendente di Davide, occupati del tuo regno!». Così gli Israeliti tornarono alle loro tende.
Rimandi
12,16
Gente d’Israele, torniamo alle nostre tende 2 Sam 20,1.
Note al Testo
12,16
tornarono alle loro tende: con questa espressione si vuole dire che gli Israeliti si separarono da Roboamo (vedi anche nota a 8,26).
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1ReTutto Israele, visto che il re non li ascoltava, diede al re questa risposta:
"Che parte abbiamo con Davide?
Noi non abbiamo eredità con il figlio di Iesse!
Alle tue tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide!".
Israele se ne andò alle sue tende.
"Che parte abbiamo con Davide?
Noi non abbiamo eredità con il figlio di Iesse!
Alle tue tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide!".
Israele se ne andò alle sue tende.
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12,17Rimasero sottomessi a Roboamo solo Israeliti che abitavano città del territorio di Giuda.
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Il re Roboamo volle mandare dagli Israeliti Adoràm, sorvegliante dei lavori obbligatori. Essi, però, lo uccisero a sassate. Allora Roboamo saltò sul suo carro e fuggì a Gerusalemme.
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1Re12,18Il re Roboamo mandò Adoràm, che era sovrintendente al lavoro coatto, ma tutti gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire a Gerusalemme.
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Quando gli Israeliti seppero che Geroboamo era tornato, lo mandarono a chiamare perché partecipasse alla loro assemblea. Lo proclamarono re di tutto Israele. Solo la tribù di Giuda rimase fedele alla dinastia di Davide.
CEI 2008
1ReQuando tutto Israele seppe che era tornato Geroboamo, lo mandò a chiamare perché partecipasse all'assemblea; lo proclamarono re di tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, se non la tribù di Giuda.
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12,21Allora Roboamo, figlio di Salomone, andò a Gerusalemme e riunì la gente delle tribù di Giuda e di Beniamino, in tutto centottantamila soldati scelti, per combattere contro il regno d’Israele e riprendere il potere.
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1Re12,21Roboamo, giunto a Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centoottantamila guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e per restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone.
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12,23a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, e agli altri abitanti delle tribù di Giuda e Beniamino:
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1Re12,23"Riferisci a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo:
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«Così dice il Signore: Non andate a far guerra agli Israeliti, vostri fratelli. Ognuno se ne torni a casa sua, perché ho voluto io questa situazione». Gli abitanti di Giuda ubbidirono all’ordine del Signore e rinunziarono alla guerra.
CEI 2008
1Re12,24Così dice il Signore: "Non salite a combattere contro i vostri fratelli israeliti; ognuno torni a casa, perché questo fatto è dipeso da me"". Ascoltarono la parola del Signore e tornarono indietro, come il Signore aveva ordinato.
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Geroboamo fece fortificare la città di Sichem, sulle montagne di Èfraim, e vi si stabilì. In seguito lasciò Sichem e andò a fortificare la città di Penuèl.
Note al Testo
12,25
Penuèl: località a est del Giordano; essa ricorda la lotta di Giacobbe con l’angelo (vedi Genesi 32,31 e nota).
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1Re12,25Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Èfraim e vi pose la sua residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl.
Il peccato di Geroboamo
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12,26Geroboamo pensò fra sé: «Il potere potrebbe ritornare alla dinastia di Davide.
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12,27Se gli abitanti del regno del nord continueranno ad andare a Gerusalemme per offrire sacrifici nel tempio, rimarranno legati al loro re di prima; uccideranno me e torneranno sotto Roboamo, re di Giuda».
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1Re12,27Se questo popolo continuerà a salire a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio del Signore, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboamo, re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda".
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12,28Dopo aver chiesto consiglio, Geroboamo fece fabbricare due vitelli d’oro. Poi disse al popolo: «Non avete più bisogno di andare a Gerusalemme. Sono questi, o Israeliti, i vostri dèi, questi vi hanno fatto uscire dall’Egitto!».
CEI 2008
1ReConsigliatosi, il re preparò due vitelli d'oro e disse al popolo: "Siete già saliti troppe volte a Gerusalemme! Ecco, Israele, i tuoi dèi che ti hanno fatto salire dalla terra d'Egitto".
12,28
due vitelli d’oro: probabilmente, nel pensiero di Geroboamo, non erano idoli, ma sgabello del trono del Signore, come i cherubini posti sull’arca. Per questo significato originario, né Elia, né Eliseo, né Amos li condannano; tuttavia il vitello era simbolo del dio cananeo Baal e l’innovazione di Geroboamo rischiava di condurre il popolo alla idolatria, come avvenne. Il Deuteronomista considera i due vitelli, fin dall’inizio, oggetti idolatrici (v. 30), come idolatrici sono i templi sulle alture che Geroboamo edifica (v. 31) e illegittimi i sacerdoti di quei templi.
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Geroboamo fece collocare un vitello a Betel e l’altro a Dan.
Rimandi
Note al Testo
12,29
Betel e Dan si trovavano all’estremità sud e nord del nuovo regno avevano già un santuario (vedi Giudici 18,27-30; 20,22-24; 1 Samuele 7,16).
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Questo fatto fu l’origine di una grave colpa. Il popolo, infatti, cominciò ad andare in processione davanti a uno dei vitelli fino a Dan.
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1Re12,30Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli.
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12,31Geroboamo costruì anche dei santuari sulle colline. Scelse come sacerdoti persone del popolo, anche non appartenenti alla famiglia dei leviti.
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1Re12,31Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi da tutto il popolo, i quali non erano discendenti di Levi.
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Istituì poi una nuova festa, simile a una che si celebrava nel territorio di Giuda. Essa aveva luogo il quindici dell’ottavo mese. Quando offriva sacrifici al vitello d’oro di Betel, saliva egli stesso all’altare. Mandò anche a Betel alcuni sacerdoti che aveva scelto per i santuari sulle colline.
Note al Testo
12,32
nuova festa: probabilmente è la festa delle Capanne (vedi 8,2 e nota) celebrata a partire dal 15 del settimo mese. Ma per mostrare la sua indipendenza dalle tradizioni del regno di Giuda, Geroboamo ha fissato la data del 15 dell’ottavo mese. Perciò oltre alle altre colpe (costruzioni di santuari sulle colline, celebrazioni di feste fuori Gerusalemme, usurpazione del sacerdozio), Geroboamo commette anche quella di modificare il calendario liturgico.
CEI 2008
1Re12,32Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì all'altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretto, e a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture.
Condanna del culto di Betel
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Il quindici dell’ottavo mese, — aveva scelto lui a suo piacere questa data, — Geroboamo andò all’altare che aveva fatto costruire a Betel e celebrò la festa per gli abitanti d’Israele. Andò personalmente a presentare offerte d’incenso.
CEI 2008
1Re12,33Il giorno quindici del mese ottavo, il mese che aveva scelto di sua iniziativa, salì all'altare che aveva eretto a Betel; istituì una festa per gli Israeliti e salì all'altare per offrire incenso.