Il titolo greco del libro significa “uscita”: infatti, facendo seguito alla Genesi, racconta come i discendenti dei patriarchi furono, sotto la guida di Mosè, tratti fuori dall’Egitto e avviati verso la terra promessa ai patriarchi come sede del popolo della salvezza. Dopo aver indicato le cause e le premesse della liberazione, il libro racconta con epici accenti la trionfale uscita dall’Egitto e il viaggio nel deserto fino al monte Sinai, dove il popolo liberato riceve da Dio, che si manifesta grandiosamente, la legge che lo caratterizza e lo impegna nell’alleanza stretta con il Dio dei padri. La narrazione contiene perciò anche vaste sezioni legislative
L’importanza storica e religiosa dell’Esodo è fondamentale: Israele diventa il popolo testimone del Dio unico, dei suoi espliciti interventi nella storia per la salvezza. La liberazione dall’Egitto è il prototipo di tutti i futuri interventi salvifici del Signore, anche nel tempo in cui Cristo porterà a compimento il millenario disegno del Padre suo.
La salvezza d’Israele attraverso il Mar Rosso prefigura il battesimo che introduce nel regno di Dio; l’alleanza del Sinai, sancita col sangue del vittime, prelude di lontano alla nuova alleanza dell’umanità, nel sangue di Cristo. I misteri supremi della vita di Gesù si compirono nella cornice della Pasqua, che ricordava nei secoli il prodigioso esodo degli Ebrei; senza dire che il Decalogo da Dio dato a Mosè, perfezionato da Cristo, resta valido per i credenti in Lui.