CEI 1974 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Romani - 16
Romani
16 Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cencre:
16,1
Febe, forse la latrice della lettera, era al servizio della carità nella sua Chiesa: cfr 1 Tm 3, 11.
16,3-5
Al tempo dell’espulsione dei Giudei da Roma in seguito a un editto dell’imperatore Claudio nel 49-50, molti giudeo-cristiani si erano dispersi in varie regioni della Grecia e dell’Asia minore, dove Paolo aveva potuto incontrarli prima del loro ritorno a Roma. Su Prisca ed Aquila cfr. At 18, 2.18-19.26. Epèneto era tra i primi convertiti dell’Asia Minore.
Salutate il mio caro Epèneto, primizia dell`Asia per Cristo. 6 Salutate Maria, che ha faticato molto per voi. 7 Salutate Andronìco e Giunia, miei parenti e compagni di prigionia; sono degli apostoli insigni che erano in Cristo già prima di me. 8 Salutate Ampliato, mio diletto nel Signore. 9 Salutate Urbano, nostro collaboratore in Cristo, e il mio caro Stachi. 10 Salutate Apelle che ha dato buona prova in Cristo. Salutate i familiari di Aristòbulo. 11 Salutate Erodione, mio parente. Salutate quelli della casa di Narcìso che sono nel Signore. 12 Salutate Trifèna e Trifòsa che hanno lavorato per il Signore. Salutate la carissima Pèrside che ha lavorato per il Signore. Salutate Rufo, questo eletto nel Signore, e la madre sua che è anche mia.
16,13
Su Rufo cfr. Mc 15, 21.
secondo il vangelo che io annunzio e il messaggio di Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni,
per ordine dell'eterno Dio, a tutte le genti
perché obbediscano alla fede, 27 a Dio che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Note al testo