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CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Profetici - Geremia - 35

Geremia

35 1 Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore nei giorni di Ioiakim figlio di Giosia, re di Giuda:
"Và dai Recabiti e parla loro, conducili in una delle stanze nel tempio del Signore e offri loro vino da bere".
35,2 I discendenti di Recab ( cfr 2 Re 10, 15-24) erano nomadi convertiti, famosi per il loro zelo religioso e per le loro pratiche ascetiche.
3 Io allora presi Iazania figlio di Geremia, figlio di Cabassinia, i suoi fratelli e tutti i suoi figli, cioè tutta la famiglia dei Recabiti.
Li condussi nel tempio del Signore, nella stanza dei figli di Canàn figlio di Iegdalia, uomo di Dio, la quale si trova vicino alla stanza dei capi, sopra la stanza di Maasia figlio di Sallum, custode di servizio alla soglia.
35,4 Uomo di Dio, cioè un profeta.
5 Posi davanti ai membri della famiglia dei Recabiti boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: "Bevete il vino!".
6 Essi risposero: "Noi non beviamo vino, perché Ionadab figlio di Recab, nostro antenato, ci diede quest`ordine: Non berrete vino, né voi né i vostri figli, mai;
7 non costruirete case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete alcuna, ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo sulla terra, dove vivete come forestieri.
8 Noi abbiamo obbedito agli ordini di Ionadab figlio di Recab, nostro antenato, riguardo a quanto ci ha comandato, così che noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie, non beviamo vino per tutta la nostra vita;
9 non costruiamo case da abitare né possediamo vigne o campi o sementi.
10 Noi abitiamo nelle tende, obbediamo e facciamo quanto ci ha comandato Ionadàb nostro antenato.
11 Quando Nabucodònosor re di Babilonia è venuto contro il paese, ci siamo detti: Venite, entriamo in Gerusalemme per sfuggire all`esercito dei Caldei e all`esercito degli Aramei. Così siam venuti ad abitare in Gerusalemme".
12 Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia:
13 "Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Và e riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non accetterete la lezione, ascoltando le mie parole? Oracolo del Signore.
14 Sono state messe in pratica le parole di Ionadàb figlio di Recàb, il quale aveva comandato ai suoi figli di non bere vino. Essi infatti non lo hanno bevuto fino a oggi, perché hanno obbedito al comando del loro padre. Io vi ho parlato con continua premura, ma voi non mi avete ascoltato!
15 Vi ho inviato tutti i miei servi, i profeti, con viva sollecitudine per dirvi: Abbandonate ciascuno la vostra condotta perversa, emendate le vostre azioni e non seguite altri dei per servirli, per poter abitare nel paese che ho concesso a voi e ai vostri padri, ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete dato retta.
16 Così i figli di Ionadab figlio di Recab hanno eseguito il comando che il loro padre aveva dato loro; questo popolo, invece, non mi ha ascoltato.
17 Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti e Dio di Israele: Ecco, io manderò su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho annunziato contro di essi, perché ho parlato loro e non mi hanno ascoltato, li ho chiamati e non hanno risposto".
18 Geremia riferì alla famiglia dei Recabiti: "Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Poiché avete ascoltato il comando di Ionadab vostro padre e avete osservato tutti i suoi decreti e avete fatto quanto vi aveva ordinato,
19 per questo dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: a Ionadab figlio di Recab non verrà mai a mancare qualcuno che stia sempre alla mia presenza".

Note al testo

35,2 I discendenti di Recab ( cfr 2 Re 10, 15-24) erano nomadi convertiti, famosi per il loro zelo religioso e per le loro pratiche ascetiche.
35,4 Uomo di Dio, cioè un profeta.