2 Corinzi
Decisamente la comunità di Corinto non lasciava in pace Paolo. Dopo la prima lettera egli vi fece una breve e sofferta visita, poi ripartì per Efeso, ripromettendosi di tornare con comodo a Corinto (1, 23-2, 1; 12, 14; 13, 1-21). Nel frattempo, dovette scrivere a quei cristiani una perduta lettera molto risentita (2, 3-4.9) contro certuni che mettevano in forse la sua autorità. Durante il suo soggiorno in Macedonia, dove si era rifugiato da Efeso, riprese la penna per manifestare nella 2 Cor, in pagine stupende, i suoi sentimenti e per difendere ancora, con consapevole energia, la propria autorità apostolica. Anche questa lettera, che è un lungo e accorato sfogo, sfida ogni analisi. Dopo aver dato notizie personali sui suoi progetti (1, 2-2, 17) l’apostolo si difende con grande vigore (3, 1-6, 10) e dichiarata il suo mai smentito affetto per i Corinzi (6, 11-7, 16), poi raccomanda la raccolta dei fondi per venire in soccorso dei cristiani di Gerusalemme (
cc. 8-9) e riprende la vibrata polemica contro i suoi avversari giudaizzanti (
cc. 10-13; cfr. introd. A Gal).
Impreziosita da brani biografici di eccezionale interesse (11, 16-12, 10) la lettera è ricchissima di insegnamenti sulle principali verità cristiane.