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CEI 1974 - Nuovo Testamento - Vangeli - Giovanni - 18

Giovanni

18 Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c`era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli.
18,1 Cfr. Mt 26, 36-56. cfr. Mc 14, 32-50. cfr. Lc 22, 39-53. Il Cedron era un torrente, alimentato dalle piogge, che divideva la collina di Gerusalemme dal monte degli Ulivi.
2 Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli.
3 Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi.
4 Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: "Chi cercate?".
5 Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: "Sono io!". Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.
6 Appena disse "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra.
7 Domandò loro di nuovo: "Chi cercate?". Risposero: "Gesù, il Nazareno".
8 Gesù replicò: "Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano".
Perché s`adempisse la parola che egli aveva detto: "Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato".
18,9 Cfr. 17, 12.
10 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l`orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco.
Gesù allora disse a Pietro: "Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?".
Negazioni di Pietro
18,11 Allusione alla preghiera di Gesù nel Getsemani: cfr. Mt 26, 39.
Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono
18,12 Cfr. Mt 26, 57-75. cfr. Mc 14, 53-72. cfr. Lc 22, 54-71. oltre alla seduta del sinedrio presso Caifa, Gv parla di una seduta preliminare presso Anna, su cui cfr. Lc 3, 1.
13 e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell`anno.
14 Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: "E` meglio che un uomo solo muoia per il popolo".
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote;
18,15 L'altro discepolo è l'evangelista stesso: cfr. 13, 23. 20, 3.
16 Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell`altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro.
17 E la giovane portinaia disse a Pietro: "Forse anche tu sei dei discepoli di quest`uomo?". Egli rispose: "Non lo sono".
18 Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
19 Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
20 Gesù gli rispose: "Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto.
21 Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto".
22 Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: "Così rispondi al sommo sacerdote?".
23 Gli rispose Gesù: "Se ho parlato male, dimostrami dov`è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?".
Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote.
18,24 Questo v. è trasferito da molti dopo il v. 13
25 Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: "Non sei anche tu dei suoi discepoli?". Egli lo negò e disse: "Non lo sono".
26 Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l`orecchio, disse: "Non ti ho forse visto con lui nel giardino?".
27 Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
Gesù davanti a Pilato
Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l`alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.
18,28 Cfr. Mt 27, 11-26. cfr. Mc 15, 1-15. cfr. Lc 23, 1-25. Il pretorio era la residenza ufficiale del rappresentante di Roma. I Giudei non possono entrarvi per evitare l'impurità legale proveniente dal contatto con ambiente pagano. Gesù, a differenza dei sinedriti, aveva già celebrato la cena pasquale (cfr. Mt 26, 2.20): il calendario religioso non era allora uniforme per tutti.
29 Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: "Che accusa portate contro quest`uomo?".
30 Gli risposero: "Se non fosse un malfattore, non te l`avremmo consegnato".
Allora Pilato disse loro: "Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!". Gli risposero i Giudei: "A noi non è consentito mettere a morte nessuno".
18,31 La pena di morte era riservata al rappresentante dell'imperatore, detentore dei massimi poteri.
Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
18,32 Cfr. 3, 14. cfr. 8, 18. cfr. 12, 32-33. cfr. Mt 20, 18.
33 Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: "Tu sei il re dei Giudei?".
Gesù rispose: "Dici questo da te oppure altri te l`hanno detto sul mio conto?".
18,34 La regalità di Cristo era intesa dai Giudei in senso messianico, che Pilato non poteva capire.
35 Pilato rispose: "Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?".
36 Rispose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù".
37 Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce".
38 Gli dice Pilato: "Che cos`è la verità?". E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: "Io non trovo in lui nessuna colpa.
39 Vi è tra voi l`usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?".
40 Allora essi gridarono di nuovo: "Non costui, ma Barabba!". Barabba era un brigante.

Note al testo

18,1 Cfr. Mt 26, 36-56. cfr. Mc 14, 32-50. cfr. Lc 22, 39-53. Il Cedron era un torrente, alimentato dalle piogge, che divideva la collina di Gerusalemme dal monte degli Ulivi.
18,9 Cfr. 17, 12.
18,11 Allusione alla preghiera di Gesù nel Getsemani: cfr. Mt 26, 39.
18,12 Cfr. Mt 26, 57-75. cfr. Mc 14, 53-72. cfr. Lc 22, 54-71. oltre alla seduta del sinedrio presso Caifa, Gv parla di una seduta preliminare presso Anna, su cui cfr. Lc 3, 1.
18,15 L'altro discepolo è l'evangelista stesso: cfr. 13, 23. 20, 3.
18,24 Questo v. è trasferito da molti dopo il v. 13
18,28 Cfr. Mt 27, 11-26. cfr. Mc 15, 1-15. cfr. Lc 23, 1-25. Il pretorio era la residenza ufficiale del rappresentante di Roma. I Giudei non possono entrarvi per evitare l'impurità legale proveniente dal contatto con ambiente pagano. Gesù, a differenza dei sinedriti, aveva già celebrato la cena pasquale (cfr. Mt 26, 2.20): il calendario religioso non era allora uniforme per tutti.
18,31 La pena di morte era riservata al rappresentante dell'imperatore, detentore dei massimi poteri.
18,32 Cfr. 3, 14. cfr. 8, 18. cfr. 12, 32-33. cfr. Mt 20, 18.
18,34 La regalità di Cristo era intesa dai Giudei in senso messianico, che Pilato non poteva capire.