CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 27
Giobbe
27 Giobbe continuò a dire:
27,1
In un luogo monologo (fino al c. 31) Giobbe conferma le proprie convinzioni.
per l`Onnipotente che mi ha amareggiato l`animo, 3 finché ci sarà in me un soffio di vita,
e l`alito di Dio nelle mie narici, 4 mai le mie labbra diranno falsità
e la mia lingua mai pronunzierà menzogna! 5 Lungi da me che io mai vi dia ragione;
fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità. 6 Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,
la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei giorni. 7 Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto. 8 Che cosa infatti può sperare l`empio, quando finirà,
quando Dio gli toglierà la vita? 9 Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui? 10 Porrà forse la sua compiacenza nell`Onnipotente?
Potrà forse invocare Dio in ogni momento? 11 Io vi mostrerò la mano di Dio,
non vi celerò i pensieri dell`Onnipotente. 12 Ecco, voi tutti lo vedete;
perché dunque vi perdete in cose vane? Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio
e la porzione che i violenti ricevono
dall`Onnipotente. 14 Se ha molti figli, saranno per la spada
e i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi; 15 i superstiti li seppellirà la peste
e le loro vedove non faranno lamento. Se ammassa argento come la polvere
e come fango si prepara vesti: 17 egli le prepara, ma il giusto le indosserà
e l`argento lo spartirà l`innocente. 18 Ha costruito la casa come fragile nido
e come una capanna fatta da un guardiano. 19 Si corica ricco, ma per l`ultima volta,
quando apre gli occhi, non avrà più nulla. 20 Di giorno il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce il turbine; 21 il vento d`oriente lo solleva e se ne va,
lo strappa lontano dal suo posto. 22 Dio lo bersaglia senza pietà;
tenta di sfuggire alla sua mano. 23 Si battono le mani contro di lui
e si fischia su di lui dal luogo dove abita.
Note al testo