CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Storici - Neemia - 6
Neemia
6 1 Quando Sanballàt e Tobia e Ghesem l`Arabo e gli altri nostri nemici seppero che io avevo riedificato le mura e che non vi era più rimasta alcuna breccia, sebbene ancora io non avessi messo i battenti alle porte, 2 Sanballàt e Ghesem mi mandarono a dire: "Vieni e troviamoci insieme a Chefirim, nella valle di Oni". Essi pensavano di farmi del male. 3 Ma io inviai loro messaggeri a dire: "Sto facendo un gran lavoro e non posso scendere: perché dovrebbe interrompersi il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?". 4 Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa e io risposi nello stesso modo. 5 Allora Sanballàt mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, 6 nella quale stava scritto: "Si sente dire fra queste nazioni, e Gasmù lo afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi e perciò tu ricostruisci le mura e, secondo queste voci, tu diventeresti loro re e avresti inoltre stabilito profeti per far questa proclamazione a Gerusalemme: Vi è un re in Giuda! Or questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque e consultiamoci assieme".
6,7
Cfr. Zc 6, 9-15.
6,11
A Neemia che è laico è interdetto l'accesso al santuario: cfr. Nm 18, 7.
Note al testo