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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Daniele - 14

Daniele

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AT ebraico

CEI 2008 14 Il re Astiage si riunì ai suoi padri e gli succedette nel regno Ciro, il Persiano.
14,1-22  Daniele e i sacerdoti di Bel
 Questo racconto ha i toni della polemica contro gli idoli e per tema si avvicina a Sap 13-15; Is 44; Ger 10; Bar 6. A differenza di questi testi, la satira è svolta qui in forma narrativa e il confronto fra paganesimo e fede nel Signore riecheggia i racconti della prima parte del libro.
 Astiage: ultimo re dei Medi, fu sconfitto da Ciro di Persia nel 550. Il riferimento ai Babilonesi (v. 3) colloca però il racconto dopo la conquista di Babilonia da parte di Ciro, avvenuta nel 539.
CEI 2008 14,2Ora Daniele era intimo del re, ed era il più onorato di tutti gli amici del re.
CEI 2008 I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei barili di vino.
14,3 Bel: significa “Signore”, titolo dato a diverse divinità; in genere, nei passi biblici, Bel è identificato con Marduc, la divinità babilonese più importante.
CEI 2008 14,4Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio
CEI 2008 14,5e perciò il re gli disse: "Perché non adori Bel?". Daniele rispose: "Io non adoro idoli fatti da mani d'uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che ha potere su ogni essere vivente".
CEI 2008 14,6"Non credi tu - aggiunse il re - che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e mangia ogni giorno?".
CEI 2008 14,7Rispose Daniele ridendo: "Non t'ingannare, o re: quell'idolo di dentro è d'argilla e di fuori è di bronzo e non ha mai mangiato né bevuto".
CEI 2008 14,8Il re s'indignò e convocati i sacerdoti di Bel disse loro: "Se voi non mi dite chi è che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà Daniele, perché ha insultato Bel".
CEI 2008 14,9Daniele disse al re: "Sia fatto come tu hai detto". I sacerdoti di Bel erano settanta, senza contare le mogli e i figli.
CEI 2008 14,10Il re si recò insieme con Daniele al tempio di Bel
CEI 2008 14,11e i sacerdoti di Bel gli dissero: "Ecco, noi usciamo di qui e tu, o re, disponi le vivande e mesci il vino temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non è stato mangiato da Bel, moriremo noi, altrimenti morirà Daniele che ci ha calunniati".
CEI 2008 14,12Essi però non erano preoccupati, perché avevano praticato un passaggio segreto sotto la tavola, per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto.
CEI 2008 14,13Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti a Bel.
CEI 2008 14,14Daniele ordinò ai servi del re di portare un po' di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l'anello del re e se ne andarono.
CEI 2008 14,15I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto.
CEI 2008 14,16Di buon mattino il re si alzò, come anche Daniele.
CEI 2008 14,17Il re domandò: "Sono intatti i sigilli, Daniele?". "Intatti, o re", rispose.
CEI 2008 14,18Aperta la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: "Tu sei grande, Bel, e nessun inganno è in te!".
CEI 2008 14,19Daniele sorrise e, trattenendo il re perché non entrasse, disse: "Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme".
CEI 2008 14,20Il re disse: "Vedo orme di uomini, di donne e di ragazzi!".
CEI 2008 14,21Acceso d'ira, fece arrestare i sacerdoti con le mogli e i figli, e gli mostrarono le porte segrete per le quali entravano a consumare quanto si trovava sulla tavola.
CEI 2008 14,22Quindi il re li fece uccidere, consegnò Bel in potere di Daniele, che lo distrusse insieme con il tempio.
CEI 2008 Vi era un grande drago e i Babilonesi lo veneravano.
14,23-42 Daniele e il drago
CEI 2008 14,24Il re disse a Daniele: "Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque".
CEI 2008 14,25Daniele rispose: "Io adoro il Signore, mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago".
CEI 2008 14,26Soggiunse il re: "Te lo permetto".
CEI 2008 14,27Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi preparò delle polpette e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: "Ecco che cosa adoravate!".
CEI 2008 14,28Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e insorsero contro il re, dicendo: "Il re è diventato giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti".
CEI 2008 14,29Andarono da lui dicendo: "Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia!".
CEI 2008 14,30Quando il re vide che lo assalivano con violenza, costretto dalla necessità consegnò loro Daniele.
CEI 2008 14,31Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase sei giorni.
CEI 2008 14,32Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu dato loro niente, perché divorassero Daniele.
CEI 2008 Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc, il quale aveva fatto una minestra e aveva spezzettato il pane in un recipiente e ora andava a portarli nel campo ai mietitori.
14,33 Abacuc: non è probabilmente l’autore del libro profetico che porta questo nome, ma un personaggio di fantasia.
CEI 2008 14,34L'angelo del Signore gli disse: "Porta questo cibo a Daniele a Babilonia nella fossa dei leoni".
CEI 2008 14,35Ma Abacuc rispose: "Signore, Babilonia non l'ho mai vista e la fossa non la conosco".
CEI 2008 14,36Allora l'angelo del Signore lo prese per la cima della testa e sollevandolo per i capelli lo portò a Babilonia, sull'orlo della fossa dei leoni, con l'impeto del suo soffio.
CEI 2008 14,37Gridò Abacuc: "Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato".
CEI 2008 14,38Daniele esclamò: "Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano".
CEI 2008 14,39Alzatosi, Daniele si mise a mangiare. L'angelo di Dio riportò subito Abacuc nella sua terra.
CEI 2008 14,40Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e, giunto alla fossa, guardò e vide Daniele seduto.
CEI 2008 14,41Allora esclamò ad alta voce: "Grande tu sei, Signore, Dio di Daniele, e non c'è altro dio all'infuori di te!".
CEI 2008 14,42Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare coloro che volevano la sua rovina, ed essi furono subito divorati sotto i suoi occhi.
Capitolo 13