CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Giovanni - 4
Giovanni
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AT ebraico
CEI 2008
Allora la donna samaritana gli dice: "Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
4,9
I Giudei disprezzavano i Samaritani perché si erano contaminati con altri popoli, soprattutto sul piano religioso (vedi 2Re 17,24-41; Esd 4,1-5).
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Gesù le risponde: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
4,10
Il simbolo dell’acqua viva allude particolarmente allo Spirito (vedi 7,37-39).
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Gesù disse loro: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.
4,34
Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato: questa affermazione di Gesù su se stesso ne compendia molte altre, nelle quali egli dichiara la sua totale obbedienza al Padre. Le parole che trasmette non sono sue, ma del Padre (7,16; 8,26.40; 17,8.14); non compie opere personali, ma quelle del Padre (5,17; 8,28; 10,25.37; 14,10; 17,4); non fa la propria volontà, ma la volontà di colui che l’ha mandato (5,30; 6,38).
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Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete".
4,48
Se non vedete segni e prodigi: Gesù attribuisce ai segni grande valore, e li compie per rivelare la sua gloria e per condurre i discepoli alla fede (vedi 2,11). Tuttavia egli rimprovera – perché del tutto immatura – una fede che pretende basarsi troppo, o esclusivamente, sui miracoli.