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CEI 2008 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - Romani - 10

Romani

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AT greco

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CEI 2008 10 Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera salgono a Dio per la loro salvezza.
10,1-4 Amore di Paolo per Israele
CEI 2008 10,2Infatti rendo loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza.
CEI 2008 10,3Perché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio.
CEI 2008 10,4Ora, il termine della Legge è Cristo, perché la giustizia sia data a chiunque crede.
CEI 2008 Mosè descrive così la giustizia che viene dalla Legge: L'uomo che la mette in pratica, per mezzo di essa vivrà.
10,5-13  La salvezza è per tutti
 La giustizia che viene dalla fede (v. 6) segue una logica alternativa rispetto alla giustizia che viene dalla Legge (v. 5). Grazie alla fede in Gesù Cristo, riconosciuto come Signore, la salvezza, dono di Dio, raggiunge tutti gli uomini senza distinzione tra Ebrei e pagani. Nel testo si susseguono citazioni di Lv 18,5; Dt 9,4; 30,12-14; Is 28,16; Gl 3,5. Per la citazione della profezia di Gioele vedi anche At 2,17-21 con la nota esplicativa.
CEI 2008 10,6Invece, la giustizia che viene dalla fede parla così: Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? - per farne cioè discendere Cristo -;
CEI 2008 10,7oppure: Chi scenderà nell'abisso? - per fare cioè risalire Cristo dai morti.
CEI 2008 10,8Che cosa dice dunque? Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore, cioè la parola della fede che noi predichiamo.
CEI 2008 10,9Perché se con la tua bocca proclamerai: "Gesù è il Signore!", e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.
CEI 2008 10,10Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
CEI 2008 10,11Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso.
CEI 2008 10,12Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano.
CEI 2008 10,13Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.
CEI 2008 Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci?
10,14-21  L’ignoranza d’Israele è senza scusa
 Paolo vuole dimostrare che l’ignoranza d’Israele, cioè il suo rifiuto del Vangelo, è senza scuse perché esso è stato annunciato dagli inviati di Dio. L’incredulità d’Israele è stata tuttavia preannunciata dalla parola di Dio, consegnata nelle sacre Scritture. Una serie di citazioni bibliche conferma questa tesi paolina: Is 52,7; 53,1; Sal 19,5; Dt 32,21; Is 65,1-2.
CEI 2008 10,15E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!
CEI 2008 10,16Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?
CEI 2008 10,17Dunque, la fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la parola di Cristo.
CEI 2008 10,18Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt'altro:

Per tutta la terra è corsa la loro voce,
e fino agli estremi confini del mondo le loro parole.

CEI 2008 10,19E dico ancora: forse Israele non ha compreso? Per primo Mosè dice:

Io vi renderò gelosi di una nazione che nazione non è;
susciterò il vostro sdegno contro una nazione senza intelligenza.

CEI 2008 10,20Isaia poi arriva fino a dire:

Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano,
mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me,

CEI 2008 10,21mentre d'Israele dice:

Tutto il giorno ho steso le mani
verso un popolo disobbediente e ribelle!