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AT greco

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AT greco - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Sapienza - 13

Sapienza

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CEI 2008

AT greco 13 13,1μάταιοι μὲν γὰρ πάντες ἄνθρωποι φύσει οἷς παρῆν θεοῦ ἀγνωσία καὶ ἐκ τῶν ὁρωμένων ἀγαθῶν οὐκ ἴσχυσαν εἰδέναι τὸν ὄντα οὔτε τοῖς ἔργοις προσέχοντες ἐπέγνωσαν τὸν τεχνίτην
CEI 2008 Sap Davvero vani per natura tutti gli uomini
che vivevano nell'ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
né, esaminandone le opere, riconobbero l'artefice.
13,1-9  Critica al culto della natura
 I cc. 13-15 costituiscono un ampio sviluppo del tema dell’idolatria. L’autore distingue due categorie di idolatri: quelli che adorano la natura divinizzata (vv. 1-9) e quelli che adorano gli idoli, opera dell’uomo, e gli animali (13,10-15,19). Nella condanna di quanti adorano la natura (le sue forze e i suoi elementi), il rimprovero è più leggero (v. 6), perché l’autore riconosce loro la capacità di cogliere la bellezza del creato, anche se si lasciano ingannare e non raggiungono Dio, che è all’origine di quanto è nel creato. Viene affermata la possibilità della conoscenza naturale di Dio: l’uomo, dalla bellezza e dalla bontà delle creature, per analogia (v. 5) può giungere alla conoscenza di Dio, loro autore (vedi Rm 1,18-23).
AT greco 13,2ἀλλ’ ἢ πῦρ ἢ πνεῦμα ἢ ταχινὸν ἀέρα ἢ κύκλον ἄστρων ἢ βίαιον ὕδωρ ἢ φωστῆρας οὐρανοῦ πρυτάνεις κόσμου θεοὺς ἐνόμισαν
CEI 2008 Sap13,2Ma o il fuoco o il vento o l'aria veloce,
la volta stellata o l'acqua impetuosa o le luci del cielo
essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
AT greco 13,3ὧν εἰ μὲν τῇ καλλονῇ τερπόμενοι ταῦτα θεοὺς ὑπελάμβανον γνώτωσαν πόσῳ τούτων ὁ δεσπότης ἐστὶ βελτίων ὁ γὰρ τοῦ κάλλους γενεσιάρχης ἔκτισεν αὐτά
CEI 2008 Sap13,3Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro sovrano,
perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
AT greco 13,4εἰ δὲ δύναμιν καὶ ἐνέργειαν ἐκπλαγέντες νοησάτωσαν ἀπ’ αὐτῶν πόσῳ ὁ κατασκευάσας αὐτὰ δυνατώτερός ἐστιν
CEI 2008 Sap13,4Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia,
pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
AT greco 13,5ἐκ γὰρ μεγέθους καὶ καλλονῆς κτισμάτων ἀναλόγως ὁ γενεσιουργὸς αὐτῶν θεωρεῖται
CEI 2008 Sap13,5Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore.
AT greco 13,6ἀλλ’ ὅμως ἐπὶ τούτοις μέμψις ἐστὶν ὀλίγη καὶ γὰρ αὐτοὶ τάχα πλανῶνται θεὸν ζητοῦντες καὶ θέλοντες εὑρεῖν
CEI 2008 Sap13,6Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi facilmente s'ingannano
cercando Dio e volendolo trovare.
AT greco 13,7ἐν γὰρ τοῖς ἔργοις αὐτοῦ ἀναστρεφόμενοι διερευνῶσιν καὶ πείθονται τῇ ὄψει ὅτι καλὰ τὰ βλεπόμενα
CEI 2008 Sap13,7Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura
e si lasciano prendere dall'apparenza
perché le cose viste sono belle.
AT greco 13,8πάλιν δ’ οὐδ’ αὐτοὶ συγγνωστοί
CEI 2008 Sap13,8Neppure costoro però sono scusabili,
AT greco 13,9εἰ γὰρ τοσοῦτον ἴσχυσαν εἰδέναι ἵνα δύνωνται στοχάσασθαι τὸν αἰῶνα τὸν τούτων δεσπότην πῶς τάχιον οὐχ εὗρον
CEI 2008 Sap13,9perché, se sono riusciti a conoscere tanto
da poter esplorare il mondo,
come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?
AT greco 13,10ταλαίπωροι δὲ καὶ ἐν νεκροῖς αἱ ἐλπίδες αὐτῶν οἵτινες ἐκάλεσαν θεοὺς ἔργα χειρῶν ἀνθρώπων χρυσὸν καὶ ἄργυρον τέχνης ἐμμελέτημα καὶ ἀπεικάσματα ζῴων ἢ λίθον ἄχρηστον χειρὸς ἔργον ἀρχαίας
CEI 2008 SapInfelici anche coloro le cui speranze sono in cose morte
e che chiamarono dèi le opere di mani d'uomo,
oro e argento, lavorati con arte,
e immagini di animali,
oppure una pietra inutile, opera di mano antica.
13,10-19  Critica al culto degli idoli
 Più severo è il giudizio nei confronti di chi adora le opere prodotte dalle mani stesse dell’uomo (oggetti di legno, di pietra, di metalli preziosi).
AT greco 13,11εἰ δὲ καί τις ὑλοτόμος τέκτων εὐκίνητον φυτὸν ἐκπρίσας περιέξυσεν εὐμαθῶς πάντα τὸν φλοιὸν αὐτοῦ καὶ τεχνησάμενος εὐπρεπῶς κατεσκεύασεν χρήσιμον σκεῦος εἰς ὑπηρεσίαν ζωῆς
CEI 2008 SapEcco un falegname:
dopo aver segato un albero maneggevole,
ha tagliato facilmente tutta la corteccia intorno
e, avendolo lavorato abilmente,
ha preparato un oggetto utile alle necessità della vita;
13,11-16 Ecco un falegname: la polemica contro gli idoli risente degli scritti dei profeti, che già si erano scagliati contro l’idolatria (vedi Is 40,1944,9-20Ger 10,1-9).
AT greco 13,12τὰ δὲ ἀποβλήματα τῆς ἐργασίας εἰς ἑτοιμασίαν τροφῆς ἀναλώσας ἐνεπλήσθη
CEI 2008 Sap13,12raccolti poi gli avanzi del suo lavoro,
li consuma per prepararsi il cibo e saziarsi.
AT greco 13,13τὸ δὲ ἐξ αὐτῶν ἀπόβλημα εἰς οὐθὲν εὔχρηστον ξύλον σκολιὸν καὶ ὄζοις συμπεφυκός λαβὼν ἔγλυψεν ἐν ἐπιμελείᾳ ἀργίας αὐτοῦ καὶ ἐμπειρίᾳ συνέσεως ἐτύπωσεν αὐτό ἀπείκασεν αὐτὸ εἰκόνι ἀνθρώπου
CEI 2008 Sap13,13Quanto avanza ancora, buono proprio a nulla,
legno contorto e pieno di nodi,
lo prende e lo scolpisce per occupare il tempo libero;
con l'abilità dei momenti di riposo gli dà una forma,
lo fa simile a un'immagine umana
AT greco 13,14ἢ ζῴῳ τινὶ εὐτελεῖ ὡμοίωσεν αὐτὸ καταχρίσας μίλτῳ καὶ φύκει ἐρυθήνας χρόαν αὐτοῦ καὶ πᾶσαν κηλῖδα τὴν ἐν αὐτῷ καταχρίσας
CEI 2008 Sapoppure a quella di un animale spregevole.
Lo vernicia con minio, ne colora di rosso la superficie
e ricopre con la vernice ogni sua macchia;
13,14 minio: per il suo vivo colore rosso (colore ricco di simbolismi), veniva spalmato sugli amuleti e sulle statue.
AT greco 13,15καὶ ποιήσας αὐτῷ αὐτοῦ ἄξιον οἴκημα ἐν τοίχῳ ἔθηκεν αὐτὸ ἀσφαλισάμενος σιδήρῳ
CEI 2008 Sap13,15quindi, preparatagli una degna dimora,
lo colloca sul muro, fissandolo con un chiodo.
AT greco 13,16ἵνα μὲν οὖν μὴ καταπέσῃ προενόησεν αὐτοῦ εἰδὼς ὅτι ἀδυνατεῖ ἑαυτῷ βοηθῆσαι καὶ γάρ ἐστιν εἰκὼν καὶ χρείαν ἔχει βοηθείας
CEI 2008 Sap13,16Provvede perché non cada,
ben sapendo che non è in grado di aiutarsi da sé;
infatti è solo un'immagine e ha bisogno di aiuto.
AT greco 13,17περὶ δὲ κτημάτων καὶ γάμων αὐτοῦ καὶ τέκνων προσευχόμενος οὐκ αἰσχύνεται τῷ ἀψύχῳ προσλαλῶν καὶ περὶ μὲν ὑγιείας τὸ ἀσθενὲς ἐπικαλεῖται
CEI 2008 Sap13,17Quando prega per i suoi beni, per le nozze e per i figli,
non si vergogna di parlare a quell'oggetto inanimato,
e per la sua salute invoca un essere debole,
AT greco 13,18περὶ δὲ ζωῆς τὸ νεκρὸν ἀξιοῖ περὶ δὲ ἐπικουρίας τὸ ἀπειρότατον ἱκετεύει περὶ δὲ ὁδοιπορίας τὸ μηδὲ βάσει χρῆσθαι δυνάμενον
CEI 2008 Sap13,18per la sua vita prega una cosa morta,
per un aiuto supplica un essere inetto,
per il suo viaggio uno che non può usare i suoi piedi;
AT greco 13,19περὶ δὲ πορισμοῦ καὶ ἐργασίας καὶ χειρῶν ἐπιτυχίας τὸ ἀδρανέστατον ταῖς χερσὶν εὐδράνειαν αἰτεῖται
CEI 2008 Sap13,19per un guadagno, un lavoro e un successo negli affari,
chiede abilità a uno che è il più inabile con le mani.