Nova Vulgata - Novum Testamentum - Actus Apostolorum - 6
Actus Apostolorum
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6
In diebus autem illis, crescente numero discipulorum, factus est murmur Graecorum adversus Hebraeos, eo quod neglegerentur in ministerio cotidiano viduae eorum.
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AtIntanto a Gerusalemme cresceva il numero dei *discepoli e accadde che i credenti ∆di lingua greca si lamentarono di quelli che parlavano ebraico: succedeva che le loro vedove venivano trascurate nella distribuzione quotidiana dei viveri.
Rimandi
6,1
i discepoli (= i cristiani) At 9,1.26; 11,26; 16,1; 18,23; 21,4. — aumento della comunità At 2,41+. — credenti di lingua greca cfr. At 9,2. — credenti di lingua ebraica 2 Cor 11,22; Fil 3,5. — distribuzione quotidiana At 2,45; 4,35.
Note al Testo
6,1
discepoli: la prima volta che il termine assume un significato diverso da quello che ha nei vangeli; esso designa i cristiani. — di lingua greca: erano di origine ebraica ma venivano da altre nazioni e parlavano il greco.
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Convocantes autem Duodecim multitudinem discipulorum, dixerunt: “ Non est aequum nos derelinquentes verbum Dei ministrare mensis;
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considerate vero, fratres, viros ex vobis boni testimonii septem plenos Spiritu et sapientia, quos constituemus super hoc opus;
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AtEcco dunque, fratelli, la nostra proposta: scegliete fra di voi sette uomini, stimati da tutti, pieni di *Spirito Santo e di saggezza, e noi affideremo a loro questo incarico.
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AtNoi apostoli, invece, impegneremo tutto il nostro tempo a pregare e ad annunziare la parola di Dio».
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Et placuit sermo coram omni multitudine, et elegerunt Stephanum, virum plenum fide et Spiritu Sancto, et Philippum et Prochorum et Nicanorem et Timonem et Parmenam et Nicolaum proselytum Antiochenum,
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At6,5Questa proposta piacque all’assemblea. Allora scelsero Stefano, uomo ricco di fede e di Spirito Santo, e poi Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, uno straniero che proveniva da Antiòchia.
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quos statuerunt ante conspectum apostolorum, et orantes imposuerunt eis manus.
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AtPresentarono poi questi sette uomini agli apostoli i quali pregarono e stesero le mani sopra di loro.
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6,7Et verbum Dei crescebat, et multiplicabatur numerus discipulorum in Ierusalem valde; multa etiam turba sacerdotum oboediebat fidei.
6,7Et verbum Dei crescebat, et multiplicabatur numerus discipulorum in Ierusalem valde; multa etiam turba sacerdotum oboediebat fidei.
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AtIntanto la parola di Dio si diffondeva sempre di più. A Gerusalemme il numero dei discepoli cresceva notevolmente, e anche molti *sacerdoti prestavano ascolto alla predicazione degli apostoli e credevano.
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6,9Surrexerunt autem quidam de synagoga, quae appellatur Libertinorum et Cyrenensium et Alexandrinorum et eorum, qui erant a Cilicia et Asia, disputantes cum Stephano,
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AtMa alcuni individui gli si opposero: erano quelli della comunità ebraica detta dei liberti, insieme con altri di Cirène e di Alessandria, e altri della Cilicia e dell’Asia. Costoro si misero a discutere con Stefano,
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Tunc submiserunt viros, qui dicerent: “ Audivimus eum dicentem verba blasphema in Moysen et Deum ”;
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AtAllora pagarono alcuni uomini perché dicessero: «Noi abbiamo sentito costui dire bestemmie contro Mosè e contro Dio».
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et commoverunt plebem et seniores et scribas, et concurrentes rapuerunt eum et adduxerunt in concilium
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At6,12Così misero in agitazione il popolo, i capi del popolo e i *maestri della Legge. Poi gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono in tribunale.
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6,13et statuerunt testes falsos dicentes: “ Homo iste non cessat loqui verba adversus locum sanctum et legem;
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AtPresentarono perciò dei falsi testimoni, i quali dissero: «Quest’uomo continua a parlare contro il luogo santo, il *Tempio, e contro la nostra *Legge.
Rimandi
6,13
parole contro il Tempio Ger 26,11; At 21,28; 24,6; 25,8. — parole contro la legge di Mosè At 6,11.13+; 18,13.15; 21,21.28; 28,8.
Note al Testo
6,13
luogo santo: questa espressione indica il tempio di Gerusalemme. L’accusa qui riportata contro Stefano è simile a quella fatta a Gesù (vedi Matteo 26,61; Marco 14,58).
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audivimus enim eum dicentem quoniam Iesus Nazarenus hic destruet locum istum et mutabit consuetudines, quas tradidit nobis Moyses ”.
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AtAnzi lo abbiamo sentito affermare che Gesù il Nazareno distruggerà il Tempio e cambierà le tradizioni che ci sono state date da Mosè».
Note al Testo
6,14
Nazareno: questa parola dice forse che Gesù è un nazireo, anzi il nazireo per eccellenza, totalmente consacrato a Dio (vedi Numeri 6,34 e nota a Luca 1,15).
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6,15Et intuentes eum omnes, qui sedebant in concilio, viderunt faciem eius tamquam faciem angeli.
6,15Et intuentes eum omnes, qui sedebant in concilio, viderunt faciem eius tamquam faciem angeli.
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At6,15Tutti quelli che sedevano nella sala del tribunale fissarono gli occhi su di lui e videro il suo volto splendere come quello di un *angelo.